Rinnovato il protocollo che vede Prefettura di Firenze e Comuni alleati per contrastare la criminalità organizzata negli appalti pubblici. Esteso il campo dei controlli. Sorvegliati speciali: edilizia, urbanistica e attività del commercio
Città metropolitana
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Mentre la politica nazionale discute su come dare un Governo al Paese, le città metropolitane uniscono le voci per chiedere «un interlocutore autorevole e credibile» con cui parlare dei temi più urgenti: lavoro e sicurezza, infrastrutture e ambiente. È questo il messaggio che viene coordinamento dei sindaci delle città metropolitane che si è svolto oggi in Palazzo Vecchio, a Firenze.
Il presidente del Consiglio toscano lo ha annunciato nel corso della seduta dell’osservatorio regionale. «Serve normativa per indirizzare scelte e impegni sui diversi settori di interesse strategico. Non sarà solo una legge di risorse»
La Toscana è la prima Regione ad approvare una legge per il riordino delle funzioni delle Province. Il consiglio regionale ha dato il via libera stamani con 41 voti a favore e tre astenuti alla proposta di legge scritta qualche settimana fa dalla giunta. La discussione in aula era iniziata ieri pomeriggio.
Graziano Delrio, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, illustra i vantaggi per i trasporti pubblici, («sistemi metropolitani di superficie che non si fermino ai confini comunali»), per la raccolta dei rifiuti e per gli ambiti territoriali sull'acqua. Ma anche una più forte attrazione di investimenti - per centri di ricerca, università, innovazione - e promozione del territorio. In Toscana c'è quella di Firenze.
Dieci le città metropolitane: Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria, più Roma Capitale che avrà una disciplina speciale. Eletti i «consigli metropolitani», la tappa successiva è quella della stesura e approvazione degli statuti. Segnalati limiti nella rappresentanza delle minoranze. Il ''sindaco metropolitano'' è il primo cittadino del comune capoluogo.
Da sempre le amministrazioni provinciali erano considerate l’«anello debole» dell’assetto politico e istituzionale locale. La maggioranza ha già deciso che verranno abolite con una modifica alla Costituzione, ma intanto si rinnovano, secondo la legge Delrio. In futuro rimarrà solo quella fiorentina. Entro metà ottobre si vota per eleggere i nuovi organismi.