Tre giorni dedicati alla libertà. Non intesa come esperienza anarchica e senza regole, ma per restituire al concetto un senso pieno che lo svincoli dall’accezione radicale di «fare quello che mi piace». E così anteporvi il legame con la comunità, a cominciare dai contesti a sé più familiari. È il caso del gruppo di «universitari e lavoratori» dell’Opera per la gioventù Giorgio La Pira che ha trascorso il fine settimana tra il 10 e il 12 marzo al villaggio «Il Cimone» di Pian degli Ontani, Cutigliano (PT).
Costituzione
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Alle Regioni a statuto ordinario possono essere attribuite “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia” in tutta una serie di settori tra cui anche alcuni attualmente di competenza esclusiva dello Stato. La posta in gioco è molto alta per il Paese in quanto, se l’autonomia differenziata venisse richiesta per tutte o quasi le 23 materie
“Un forte richiamo alle forze politiche ad utilizzare con oculatezza le risorse del Pnrr per lo sviluppo del Paese e a rispettare lo spirito della Costituzione senza forzature sul Quirinale né fughe in avanti” arriva da un folto gruppo di attivisti e intellettuali cattolici raccolti intorno all’associazione Nuova Camaldoli. Nella lettera, sottoscritta da oltre 100 firmatari e pubblicata da Avvenire, si rilancia anche “la proposta di dar vita ad un nuovo movimento popolare per rinvigorire la democrazia parlamentare”.
La Camera ha varato in via definitiva il disegno di legge costituzionale che introduce in modo esplicito nel testo della Carta l’impegno alla tutela dell’ambiente, intervenendo per la prima volta nella storia della Repubblica su uno dei primi 12 articoli, quelli che recano il titolo “Principi fondamentali”.
La Camera ha dato il suo secondo sì alla riforma costituzionale che introduce il voto dei diciottenni anche per l’elezione dei senatori.
Oltre 1.200 fra studentesse e studenti coinvolti e un archivio di lezioni disponibile online: si sono conclusi gli incontri che hanno visto protagonisti giudici costituzionali e scuole nell’ambito del progetto “Insieme, scuola e Corte costituzionale verso il 2 giugno”, realizzato dal ministero dell’Istruzione e dalla Corte costituzionale.
Nell’avvicinarsi della data del referendum costituzionale, occorre in primo luogo chiedersi come ad esso si è giunti. L’art. 138 Cost. prevede che una riforma costituzionale deve essere approvata con doppio passaggio in ciascun ramo del Parlamento, e che nella seconda votazione essa deve ottenere la maggioranza dei due terzi dei componenti; se invece viene approvata dalla (sola) maggioranza assoluta, su di essa può essere richiesto referendum da 500.000 elettori, oppure da cinque consigli regionali oppure ancora da un quinto dei membri di ciascuna camera.
Il 20 e 21 settembre saremo chiamati alle urne per il referendum costituzionale per esprimerci sulla proposta di riduzione del numero dei parlamentari. Due costituzionalisti toscani ci spiegano le ragioni del voto: per il "Sì" Stefano Ceccanti, per il "No" Andrea Simoncini
Il 2 giugno 1946, esattamente 74 anni fa, il popolo italiano accorreva alle urne: quasi 25 milioni di italiani e di italiane (queste ammesse per la prima volta al voto) si espressero per la monarchia o la repubblica, e contemporaneamente elessero 556 componenti dell’Assemblea costituente. Fu un momento di “ripartenza” della storia italiana, reso possibile da tre sentimenti che animavano la coscienza sociale: speranza, fiducia, consapevolezza.
Il sindaco Anna Ravoni ha accolto venerdì 27 dicembre presso la sala del Basolato del Comune di Fiesole Piazza Mino, 26 i giovani che nel corso del 2019 sono diventati maggiorenni.