Mentre negli Stati Uniti le frontiere si chiudono anche ai profughi di guerra, questa mattina sono sbarcati all’aeroporto di Fiumicino una quarantina di uomini, donne e bambini siriani, arrivati dal Libano in tutta sicurezza grazie al progetto ecumenico dei corridoi umanitari realizzato da Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese evangeliche in Italia, Tavola Valdese.
Donald Trump
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L’opzione prefigurata dal Presidente Usa Donald Trump di mantenere una «corsia preferenziale» aperta per l’ingresso di profughi cristiani negli Stati Uniti, mentre si chiudono le porte ai cittadini non cristiani di 7 Paesi a maggioranza islamica, rappresenta «una trappola per i cristiani del Medio Oriente». Lo sottolinea il Patriarca caldeo Louis Raphael I Sako, Primate della Chiesa cattolica orientale a cui appartiene la stragrande maggioranza dei cristiani iracheni.
Lo scorso 20 gennaio è iniziato il mandato presidenziale di Donald Trump, che nel discorso di insediamento si è rifatto a tre suoi illustri predecessori. È sicuramente presto per giudicare il nuovo Presidente degli Stati Uniti. Ma quei 17 minuti di discorso sulla scalinata del Campidoglio non sono sembrati all’altezza del momento.
Papa Francesco ha dato il suo «caloroso» sostegno alla Marcia per la vita svoltasi ieri a Washington e alla quale hanno partecipato migliaia di persone.
Si può pregare per un leader con il quale si è in profondo disaccordo? E se sì, la preghiera implica una benedizione, una lode o una accettazione del comportamento o della politica di quella persona? Sono le domande che da due mesi, da quando cioè Donald Trump è stato eletto 45° presidente degli Stati Uniti, rimbalzano nella Chiesa episcopaliana. È la prima volta che succede nella storia degli States ed è il segno - spiega il politologo Paolo Naso - di «un'America spaccata in due».
«Con profondo dolore, attraverso i mezzi di comunicazione, abbiamo ricevuto la notizia riguardo al decreto che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha firmato per dare inizio alla costruzione del muro frontaliero». Inizia così il comunicato diffuso ieri dalla Conferenza episcopale messicana (Cem).
«La Chiesa non è un potere né parallelo, né alternativo a chi ha responsabilità di governo». A precisarlo, in apertura della conferenza stampa di chiusura del Consiglio episcopale permanente, è stato monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei. Tra i tanti temi trattati, la pedofilia, l'italicum e le elezioni politiche, lo «ius soli», il ddl sul fine vita, la scuola cattolica, la situazione del clero e le prime mosse di Trump.
Tra i temi trattati nell'intervista al quotidiano spagnolo la necessità di salvare, accogliere e integrare i migranti e il no al «maschilismo in gonnella». Su Trump dice: «vedremo e valuteremo». No al «populismo». Nella Chiesa «c’è gente corrotta, ma anche molti santi».
Da venerdì 20 gennaio (erano le 18 in Italia) Donald Trump è il 45° presidente degli Stati Uniti d'America e si appresta a cancellare molte delle realizzazioni dell'amministrazione di Barak Obama. Ecco un bilancio di questi otto anni di presidenza Obama, sia sul fronte economico che della politica estera.
Diversi leader religiosi di spicco nella galassia cristiana in America hanno partecipato alla cerimonia di inaugurazione di Donald Trump. Tra loro il cardinale di New York, Timothy Dolan.