La mobilitazione delle «sardine» richiede un supplemento di analisi e come tutti i fenomeni sociali allo stato nascente non può essere incasellato all'interno di uno schema.
Matteo Salvini
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Il risultato delle elezioni regionali in Umbria era ragionevolmente prevedibile, ma non nelle dimensioni che ha avuto (57,5% per Donatella Tesei). Sicuramente hanno pesato le situazioni locali (la giunta di centrosinistra si era dimessa dopo gli scandali sulla sanità), ma incide anche il quadro nazionale
A scrutini conclusi i dati fotografano il grande successo della candidata del centrodestra alla guida della Regione Umbria, Donatella Tesei, con il 57,55%, davanti al rivale Vincenzo Bianconi, candidato dell'alleanza centrosinistra-Ms5, quasi al 37,48%. Alta la partecipazione al voto: il dato definitivo è del 64,69%, rispetto al 55,43% delle precedenti. Messaggio di auguri da parte dei vescovi umbri.
«Tutte le elezioni degli ultimi anni hanno visto un unico partito perdere sistematicamente, il Pd. Le regionali, le politiche, le europee: milioni di italiani si staranno chiedendo a cosa serve votare se quelli che mandiamo a casa con le elezioni rientrano nel palazzo dalla finestra. La dignità vorrebbe elezioni». Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, dopo le consultazioni al Quirinale.
Al termine del colloquio con il Capo dello Stato, il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, ha ribadito la richiesta di andare subito al voto.
Se c'è un dato positivo in questo passaggio così impegnativo per il Paese, è proprio la ritrovata centralità del Parlamento e il riconoscimento del ruolo delle istituzioni nella gestione di una crisi che appare più profonda di un semplice avvicendamento maggioranza- opposizione. Il Paese ha bisogno di ritrovare coesione e solidarietà e di ripartire anche in termini economici. Servirebbe un sussulto di responsabilità da parte di tutti.
«La crisi in atto compromette l’azione di questo governo che qui si arresta». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, oggi pomeriggio, nelle sue comunicazioni al Senato, annunciando di voler rimettere il mandato al Capo dello Stato.
«La situazione è disperata. Mancano le parole». Il diciannovesimo giorno in mare per i naufraghi sulla nave Open Arms si apre con un uomo che si butta in mare per cercare di raggiungere le coste di Lampedusa, subito recuperato dalla guardia costiera.
«Quello che sta avvenendo con le 138 persone da troppi giorni stipate sulla Nave Open Arms senza possibilità di essere sbarcate ci sembra una provocazione disumana». Lo affermano in una nota i presidente di Libera e di Pax Christi. Sulla vicenda interviene anche l'Unicef che chiede protezione anche per i minori sulla Ocean Viking.
«La situazione a bordo si sta deteriorando giorno dopo giorno. Le condizioni psicologiche delle persone salvate da Open Arms peggiorano di ora in ora. Non credo che ad oggi quelle persone possano aspettare un minuto in più». E’ l’appello degli operatori di Mediterranean Hope da Lampedusa perché la situazione di stallo finisca. E il presidente Fcei, Luca Negro, avverte: «E’ inutile appellarsi strumentalmente a Maria perché Maria è colei che ha detto di sì ed è il simbolo dell’accoglienza».