Svolta nella vicenda della nave «Diciotti» che da cinque giorni era nel porto di Catania con il suo carico di migranti raccolti nel Mediterraneo, grazie anche alla disponibilità della Chiesa che ospiterà i migranti in varie diocesi. Il ministro dell'Interno Matteo Salvini è indagato dalla Procura di Agrigento per sequestro di persona, abuso d'ufficio e arresto illegale.
Matteo Salvini
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«Finito il tempo delle ideologie, si usano i corpi di esseri umani per conquistare il consenso e trattare con altri soggetti politici e istituzionali» così, in una nota di commento alla vicenda della nave Diciotti, don Armando Zappolini, presidente del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (Cnca).
«Al di là della grandissima attenzione e dedizione e dispendio di energie del personale è una condizione oggettivamente inaccettabile». Lo afferma Daniel De Robert, capo delegazione della visita alla nave Diciotti del Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà, che ha inviato due informative alle procure di Agrigento e Catania. «Non si possono usare ricatti - ribadisce - Le persone sono dei fini e non dei mezzi».
E' iniziata poco fa la visita della delegazione del Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà sulla nave della guardia costiera Diciotti ferma dal 21 agosto al porto di Catania, senza che sia data ai 177 migranti la possibilità di sbarcare da quasi una settimana.
La dolorosa vicenda della nave militare Diciotti che da giorni è ferma nel porto di Catania senza poter far sbarcare 177 migranti raccolti in mare, tra cui 29 minorenni non accompagnati mobilita il mondo cattolico. Da Centro Astalli, Caritas, Sant'Egidio, Focolari, Acli e Comunità Papa Giovanni XXIII la richiesta di permettere lo sbarco immediato dei migranti. Sulla stessa linea la Diocesi di Catania.
C’è «una forte speranza» che i 30 minori (di cui 28 non accompagnati) presenti sulla nave Diciotti «scendano in giornata». Lo annuncia in una intervista al Sir Paolo Rozera, direttore generale di Unicef Italia, presente con due persone in un team congiunto con Intersos sulla nave Diciotti della Guardia costiera italiana, ferma da due giorni nel porto di Catania con 177 persone a bordo salvate nei giorni scorsi.
«Ben venga la ricerca di accordi vincolanti a livello continentale, ma intanto le persone si soccorrono e si accolgono. È questo il dovere della politica, ma è anche il compito di un popolo che ha dimostrato tante volte la sua vocazione all’ ospitalità». È quanto si legge in una nota congiunta firmata da don Luigi Ciotti, presidente di Libera, mons. Giovanni Ricchiuti, presidente di Pax Christi, e da don Gianni De Robertis, direttore generale della Fondazione Migrantes, sulla situazione della Nave Diciotti con 177 persone a bordo, arrivata ieri sera al porto di Catania ma alla quale non è stato concesso di sbarcare.
La nave della Ong Sos Mediterranée, con il supporto a bordo di Medici senza frontiere, ha lasciato il primo agosto il porto di Marsiglia per recarsi di nuovo nella zona Sar (Search & rescue), ossia le acque internazionali dove avvengono più di frequente i naufragi. A sostegno della sua azione c'è una lettera aperta firmata da oltre 500 personalità di tutta Europa.
La questione immigrati e la posizione del governo, in particolare del ministro dell'interno Matteo Salvini, fa discutere i nostri lettore. Ecco tre lettere sull'argomento.
La presidenza della Conferenza episcopale italiana interviene con una nota, appena diffusa, sull'ennesima tragedia di migranti morti in mare.