Due mesi di trattative senza che nessuna delle forze politiche abbia veramente cercato un accordo per dare un governo stabile al Paese. Il Capo dello Stato ha preso atto, con amarezza, della mancanza di responsabilità dimostrata finora e ha proposto a malincuore le uniche possibilità sul tappeto: o un governo di garanzia che duri fino a dicembre, oppure un voto anticipato in autunno.
Quirinale
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Al termine del terzo giro di consultazioni il Capo dello Stato ha preso atto dell'impossibilità di far nascere un governo politico con una maggioranza parlamentare e annuncia un «governo neutrale», «di servizio», «di garanzia», con l’obiettivo di arrivare fino alla fine dell’anno e accompagnare il Paese a nuove elezioni dopo l’approvazione della legge di bilancio.
Nel terzo giro di consultazioni per la formazione del nuovo governo, questa mattina sono state ricevute al Quirinale le delegazioni delle forze politiche più rappresentate in Parlamento, quella del M5S, quella unitaria del centrodestra e quella del Pd.
Si svolgerà tutto entro la giornata di oggi il terzo giro di consultazioni del Capo dello Stato per la formazione del nuovo governo.
Lunedì 7 aprile nuovo giro di consultazioni del Presidente della Repubblica. Nuovo e forse ultimo giro. Nella nota diffusa via twitter dal Quirinale non ci sono termini ultimativi, ma il messaggio è stringente.
Nuove consultazioni del presidente della Repubblica nella sola giornata di lunedì per verificare se i partiti propongono un'altra prospettiva di maggioranza di governo.
Purtroppo, il percorso delle consultazioni gestite con esemplare linearità e trasparenza da parte del Capo dello Stato, ha messo finora in luce l'incapacità dei principali soggetti rappresentati in Parlamento - nessuno escluso - di costruire gli accordi necessari per far nascere un nuovo governo.
«Desta allarme la sequenza - purtroppo continua - degli incidenti mortali nei luoghi di lavoro». Lo ha affermato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso al Quirinale nel corso della cerimonia per la Festa del lavoro, in cui ha consegnato le medagie al merito del lavoro «alla memoria» di Giovanni Castelletti e di Luigi Albertelli.
Non ci saranno proroghe, come pure qualcuno aveva ipotizzato alla vigilia. E' il presidente della Repubblica che ha la responsabilità costituzionale di gestire la formazione del nuovo governo. E adesso la palla è tutta nel campo dei due partiti sotto i riflettori, protagonisti di un dialogo che si svolge anche al loro interno, come ha sottolineato lo stesso Fico nella sua dichiarazione.
Il presidente della Repubblica ha affidato al presidente della Camera «il compito di verificare la possibilità di una intesa di maggioranza tra il M5s e il Pd per costituire il governo». Così il segretario generale della presidenza della repubblica Ugo Zampetti.