Referendum

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Votare non è mai un atto di routine. In questo caso la partecipazione alle urne assume una rilevanza veramente straordinaria per il nostro Paese. La legge costituzionale modifica aspetti significativi dell’assetto istituzionale della Repubblica, così come risulta dalla Carta del 1948 e dalle leggi di revisione già approvate.

Presentiamo questa settimana le posizioni sul voto del 4 dicembre presenti all’interno del mondo cattolico. C’è chi si schiera apertamente per una parte o per l’altra ma prevale l’invito alla pacata riflessione. Dai vertici della Conferenza episcopale è arrivato l’invito a informarsi e a partecipare perché la posta in gioco è importante. Mons. Galantino: «Non ci piace una politica fatta di rivalse e interessi di bottega».

Dopo aver affrontato, in tre puntate, i vari punti del referendum costituzionale, concludiamo l’approfondimento con un’intervista a due costituzionalisti: Stefano Ceccanti («La Sapienza» di Roma) e Enzo Di Salvatore (Università di Teramo). Ceccanti: «La riforma era necessaria per tre motivi: togliere la doppia fiducia, ridisegnare i rapporti Stato-Regioni e superare la decretazione d’urgenza». Di Salvatore: «Si sarebbe dovuto porre al centro il cittadino, rendendo autenticamente federale il sistema politico e potenziando  lo Stato sociale»..