Dopo il superamento del «bicameralismo paritario», il nostro approfondimento sui temi del referendum costituzionale prosegue affrontando il secondo, terzo e quarto punto del titolo della legge: «riduzione del numero dei parlamentari», «contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni», «soppressione del Cnel».
Referendum
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Un lettore replica alla lettera pubblicata la scorsa settimana sulla posizione dei promotori del «Family day» rispetto al referendum costituzionale.
Questa è la prima di tre puntate in vista del Referendum costituzionale del 4 dicembre. Abbiamo anche chiesto ai sostenitori del Sì e a quelli del No (scegliendo tra i diversi comitati i due che hanno raccolto firme per il referendum e che risultano più riconoscibili nel dibattito pubblico) di esprimere direttamente, con le loro parole, sia pure in estrema sintesi, la loro valutazione su ciascuno dei passaggi principali della riforma costituzionale.
Il Tar del Lazio ha rigettato il ricorso presentato da due parlamentari del M5s e di Si che chiedevano la sospensione della consultazione referendaria del 4 dicembre
Si terrà domani, mercoledì 19 ottobre, a Roma, alle ore 14:30 presso la sala stampa della Camera dei deputati, il convegno «Le Acli per il sì». Ne dà notizia una nota stampa dell’associazione.
«La riscoperta del ‘senso del vivere insieme’ è l’autentica posta in gioco del momento che attraversiamo». Comunione e Liberazione cita il presidente Sergio Mattarella nel comunicato con cui interviene nel dibattito sul referendum costituzionale.
Un lettore ci scrive dopo aver sentito a Radio Maria un dibattito sul prossimo referendum.
Data l’importanza che sta assumendo il dibattito sul referendum del 4 dicembre sulla legge di modifica costituzionale, le associazioni che fanno parte della Consulta diocesana delle aggragazioni laicali, insieme a quelle che compongono il Forum toscano delle Associazioni per i diritti della Famiglia, all’Azione Cattolica e all’Unione dei Giuristi cattolici propongono un ulteriore momento di approfondimento, dopo quello del giugno scorso.
La Corte costituzionale si chiama fuori dalla campagna referendaria. Con la scelta di rinviare a data da destinarsi l’esame dei ricorsi contro la nuova legge elettorale (il cosiddetto Italicum), i giudici di palazzo della Consulta hanno chiaramente voluto evitare che un’eventuale decisione assunta nell’udienza fissata per il 4 ottobre potesse essere strumentalizzata dai due schieramenti che si fronteggiano in modo aspro sul referendum costituzionale del 4 dicembre.
«Come cattolici abbiamo a cuore la casa comune e vogliamo contribuire a cercare le strade migliori per far crescere il nostro Paese». Lo ha detto Franco Miano, coordinatore di Retinopera, organismo che insieme alla Consulta nazionale aggregazioni laicali (Cnal), ha promosso a Roma un seminario di studio e approfondimento sulla riforma costituzionale e sul referendum che la riguarda con la partecipazione di Stefano Ceccanti e Cesare Mirabelli.
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