Povertà

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«Avrei voluto bussare a ogni porta, dire ‘buongiorno', chiedere un bicchiere di acqua fresca, prendere un cafezinho», «parlare come ad amici di casa, ascoltare il cuore di ciascuno, dei genitori, dei figli, dei nonni... Ma il Brasile è così grande» e «non è possibile bussare a tutte le porte. Allora ho scelto di venire qui, di fare visita alla vostra comunità che oggi rappresenta tutti i rioni del Brasile». Con queste parole (testo integrale) Papa Francesco ha portato il suo saluto agli abitanti della poverissima favela Varginha, alla periferia di Rio de Janeiro.

EMERGENCY:
Dati choc, nove milioni di italiani costretti a rinunciare alle cure del SSN
“Ticket ormai alle stelle, con la crisi molti non possono più permetterseli. Risparmi? Si comincino a tagliare le convenzioni con i privati. Il profitto sulla salute è immorale”

«Credo che il senso del nostro incontro sia di condividere l'idea che si può e si deve fare qualcosa di più per dare vigore all'azione internazionale a favore dei poveri, animati non solo di buona volontà o, quel che è peggio, da promesse che sovente non sono state mantenute»: lo ha detto oggi Papa Francesco, ricevendo in udienza i partecipanti alla 38ª Conferenza dell'organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (Fao).

L’Emporio della solidarietà, nato nella città laniera nel 2008, si è sviluppato anche in molti altri centri italiani. Intervista al coordinatore Marcello Turrini: è diventato anche un punto di aggregazione. Nel 2012 aiutate 1550 famiglie. Il 21 giugno convegno nel palazzo vescovile.

Papa Francesco ha ricevuto in udienza il Presidente della Repubblica Bolivariana di Venezuela, Nicolás Maduro. Nei colloqui ci si è soffermati sulla situazione sociale e politica del Paese, dopo la recente scomparsa del Presidente Hugo Chávez come pure su alcune problematiche attuali, quali la povertà e la lotta alla criminalità e al narcotraffico.Si è fatto riferimento alla presenza storica della Chiesa cattolica nel Paese e al suo decisivo apporto nell'ambito della carità, dell'assistenza sanitaria e dell'educazione, convenendo sulla necessità di un dialogo sincero e costante tra la Conferenza Episcopale e lo Stato, per lo sviluppo dell'intera Nazione.

No alla "cultura dello scarto", dello spreco delle persone e dei beni, si ad una cultura della solidarietà, dell'incontro, del rispetto del creato e di ogni persona. Lo ha detto con forza Papa Francesco nel corso dell'udienza generale di questa mattina, in piazza San Pietro, davanti ad 80mila fedeli, ricordando l'odierna Giornata Mondiale dell'Ambiente. Oggi, ha spiegato, guidati dalla superbia dello sfruttare, non custodiamo la terra, non la consideriamo come un dono gratuito di cui avere cura, non vi leggiamo l'amore di Dio per l'uomo, perché viviamo in modo orizzontale e ci siamo allontanati da Dio.

“Che cosa significa ‘ripensare la solidarietà?’. Certamente non significa mettere in discussione il recente magistero, che anzi dimostra sempre più la sua lungimiranza e la sua attualità”. Lo ha detto stamattina Papa Francesco, ricevendo i partecipanti al convegno internazionale della Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice, sul tema: “Ripensando la solidarietà per l’impiego: le sfide del ventunesimo secolo”.