Ottocento anni dopo il dialogo tra San Francesco e il Sultano, nella basilica di Santa Croce una giornata di fraternità con il principe Hassan di Giordania e il cardinale Ayuso Guixot: «Oggi siamo qui a chiederci cosa possiamo fare per la pace, nel nome di Francesco»
Religioni
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Dall’incontro tra San Francesco e il Sultano del 1219, alla Dichiarazione di Abu Dhabi del 2019, sottoscritta da Papa Francesco e dall’imam di Al-Azhar. È questo lo spunto per la giornata di fraternità che martedì 8 ottobre nel Cenacolo della basilica di Santa Croce, a Firenze, vedrà protagonisti il principe Hassan di Giordania e il cardinale Miguel Angel Ayuso Guixot, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso
È stato presentato oggi a Roma il XXVIII Rapporto immigrazione 2018-2019 «Non si tratta solo di migranti», realizzato da Caritas italiana e Fondazione Migrantes. L'auspicio rivolto al nuovo governo è di favorire «politiche realmente inclusive e volte all'integrazione» per colmare quei vuoti che rendono ancora i migranti una presenza «ombra».
All’incontro tra Francesco e il Sultano, a Damietta nel 1219, alla Dichiarazione sulla Fratellanza Umana di Abu Dhabi del 2019, sottoscritta da papa Francesco e dall’imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayye. La storia e l’attualità delle relazioni tra due grandi religioni, la cristiana e l’islamica, sono al centro della Giornata della fraternità che l’Opera di Santa Croce, insieme alla Comunità dei Frati minori conventuali, promuove a Firenze per martedì 8 ottobre, dalle ore 9,30 nel Cenacolo.
Torna per il quinto anno l’atelier internazionale organizzato dall’Istituto Sangalli: giovani ricercatori da tutto il mondo a Firenzea confronto su scuola, educazione e cultura tra ebraismo, cristianesimo e islam. Appuntamento il 2, 3 e 4 ottobre in piazza San Firenze.
Andrea Riccardi ha aperto ieri pomeriggio a Madrid l'Incontro internazionale nello «Spirito di Assisi» che quest'anno ha per tema «Pace senza confini». Gli interventi dell'Alto commissario Onu per i rifugiati, del presidente della repubblica Centrafricana e del Metropolita di Volokalamsk Hilarion.
«Quello che stiamo vivendo è un momento grave per il mondo». Lo afferma Papa Francesco nel messaggio che ha inviato all'Incontro internazionale «Pace senza confini», promosso dalla Comunità di Sant'Egidio, che si è aperto ieri pomeriggio a Madrid.
«Non lasciate che vi rubino la gioia». Con queste parole il Papa (testo integrale) ha salutato la folla di giovani - cattolici, musulmani, indù - che lo hanno accolto nel Pavillon Maxaquene di Maputo, con una coreografia di canti e danze e una parola d'ordine scandita a più riprese, in portoghese: «riconciliazione».
«Ci impegniamo personalmente a promuovere la pace come benessere condiviso». Lo si legge nella dichiarazione finale della decima Assemblea mondiale delle religioni per la pace, che si è conclusa ieri a Lindau, in Germania.
Una speciale preghiera per «i fratelli musulmani del Kashmir» è stata organizzata nei giorni scorsi dal Comitato di solidarietà ecumenica di Lahore, di cui fanno parte leader cristiani pakistani di varie confessioni, appartenenti alla Chiesa cattolica, Chiesa anglicana, Chiesa presbiteriana, Esercito della Salvezza.