Roma

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La parola a Giuseppe Roma, segretario generale della Rur (Rete urbana delle rappresentanze) e docente di gestione urbana nella terza università della Capitale:  «A Torino il voto di cambiamento ha determinato una sostituzione di classe dirigente, a Roma no, questo non è accaduto».

Sarà un calendario fitto di eventi quello che precederà e seguirà la canonizzazione della beata Madre Teresa di Calcutta (1910 – 1997). La fondatrice della Congregazione delle Missionarie della Carità sarà proclamata santa da Papa Francesco domenica 4 settembre in piazza San Pietro alle 10.30 durante la solenne concelebrazione eucaristica in occasione del Giubileo degli operatori e dei volontari della misericordia.

300 relatori provenienti da tutto il mondo, oltre 1000 i partecipanti previsti, 20 le sessioni di lavoro che toccheranno dai temi economici a quelli della comunicazione, dalla bioetica alla teologia, fino alla psicologia e alla finanza, una tavola rotonda che raggrupperà oltre 50 rettori giunti da tutti i cinque continenti, e infine l’udienza con Papa Francesco.

L’avanzata del Movimento grillino è certamente il dato più significativo di questa tornata amministrativa che sancisce la nascita di un Terzo Polo che certamente vorrà giocare le sue carte nei futuri appuntamenti elettorali, a partire dalla battaglia referendaria che in autunno vedrà gli elettori italiani chiamati ad esprimersi sulla riforma costituzionale dalla quale può dipendere la nascita della Terza Repubblica

Per i «venerdì del Giubileo» Papa Francesco ieri pomeriggio ha fatto una visita a sorpresa alla Comunità romana «Monte Tabor» che ospita otto sacerdoti di ogni età, provenienti da diocesi differenti e sofferenti di diverse forme di disagio. Il commento del diacono Luparia.

Nel quarto discorso rivolto alla sua diocesi nella basilica di San Giovanni in Laterano, Papa Francesco chiede di «uscire dalle dichiarazioni di principio per addentrarci nel cuore palpitante dei quartieri romani». No alla «logica separatista» e alla «pastorale dei ghetti», sì alla Chiesa Madre capace di «assumere la logica della compassione», senza giudicare e condannare.