Roma

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Oltre 7.500 runner hanno partecipato questa mattina alla decima edizione della «Corsa dei Santi», la gara podistica promossa dalla Fondazione Don Bosco nel Mondo per aiutare le missioni e richiamare l’attenzione su un progetto al quale lavorano i missionari salesiani di Bangalore, in India, contro la consuetudine locale di far sposare bambine a uomini adulti, spesso ad anziani. 

«La colpa non è degli uni o degli altri ma della nostra incapacità cronica, come italiani, a metterci seriamente intorno ad un tavolo per stabilire cosa può fare ciascuno». Così mons. Paolo Lojudice, vescovo ausiliare di Roma, commenta l'azione delle forze dell'ordine ieri a piazza Indipendenza nei confronti di poche decine di rifugiati accampati da giorni dopo lo sgombero da via Curtatone.

Due sgomberi in pochi giorni, in due punti di Roma, «che hanno provocato degli accampamenti: uno, direi molto originale, nel portico della basilica dei Santi Apostoli e uno nei giardini di piazza dell’Indipendenza, sottolinea oggi mons. Paolo Lojudice, vescovo ausiliare di Roma e delegato Migrantes della Conferenza episcopale del Lazio.

«Una sentenza che va rispettata ma che ci lascia perplessi, attendiamo di leggere le motivazioni». Così l’associazione «Libera» commenta in una nota il verdetto emesso al processo di Mafia capitale dai giudici della X Sezione penale del Tribunale di Roma, i quali non hanno riconosciuto l’esistenza dell’associazione mafiosa: su 46 imputati ne hanno assolto cinque, hanno condannato Massimo Carminati a 20 anni di reclusione, mentre il ras delle coop Salvatore Buzzi dovrà trascorrere i prossimi 19 anni in carcere.

L’adolescenza è “un tempo difficile”, “un tempo di cambiamenti e di instabilità”, ma “non è una patologia che dobbiamo combattere”. Con una riflessione lunga e articolata, divisa in sei capitoli, Papa Francesco ha inaugurato il convegno ecclesiale della diocesi di Roma, sul tema: “Non lasciamoli soli! Accompagnare i genitori nell’educazione dei figli adolescenti”. Anzitutto il Pontefice ha chiesto di “pensare in dialetto”, “in romanesco”, per calarsi nella concretezza delle cose e dei problemi, perché la complessità di una grande metropoli “non ammette sintesi riduttive”.