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I contagi, anche se di poco, scendono e in autunno dovrebbe arrivare anche il nuovo vaccino che si annuncia efficace. Sebbene i numeri delle vittime da Covid-19 in questi giorni spaventano, la prospettiva per i prossimi mesi in base ai dati è positiva. A illustrare il quadro è Roberto Cauda, ordinario di malattie infettive all’Università Cattolica e direttore dell’Unità di malattie infettive al Policlinico Gemelli

Con 80.994 contagi sul lavoro denunciati all’Inail, il primo semestre 2022 pesa al momento per il 29,1% sul totale delle infezioni di origine professionale segnalate all’Istituto dall’inizio della pandemia alla data dello scorso 30 giugno. Nei primi tre mesi di quest’anno, in particolare, si sono superati i casi registrati nell’intero 2021. È quanto emerge dal 28° report “I dati sulle denunce da Covid-19 (monitoraggio al 30 giugno 2022)” diffusa oggi dall’Inail.

Con la ripresa inaspettata e forte della diffusione dei contagi da betacoronavirus Sars-Cov-2 dovuta alla sua variante Omicron 5, il rischio maggiore lo corrono i soggetti esposti al contagio il cui sistema di difesa dall’infezione virale non è ottimale a causa dell’età o di condizioni fisiche debilitanti o risulta addirittura deficitario dalla presenza di malattie pregresse o in corso. Per don Roberto Colombo, esperto genetista delle malattie ereditarie rare e già professore ordinario della Facoltà di medicina e chirurgia dell’Università Cattolica, serve da subito “l’assunzione di comportamenti profilattici più responsabili verso il bene della salute e della vita delle persone anziane, fisicamente compromesse e più vulnerabili al Covid”

“In Italia il 5 luglio scorso la variante Omicron aveva una prevalenza stimata al 100%, con la sottovariante BA.5 predominante al 75,5%”. Sono questi i risultati dell’indagine rapida condotta dall’Istituto superiore di sanità (Iss) e dal Ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler.

Una decisione saggia, per proteggere i più fragili. Dopo la raccomandazione del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e l’Agenzia europea per i medicinali (Ema), anche il Ministero della salute si adegua per riaprire la campagna di vaccinazione per chi ha più di 60 anni, a distanza di quattro mesi dalla precedente. 

La ricerca di un’équipe multidisciplinare di docenti dell’Università Cattolica, nell’ambito del progetto triennale “Behavioural-Change: prospettive per la stabilizzazione di comportamenti virtuosi verso la sostenibilità”, mira innanzitutto a rilevare il cambiamento tra vita in privato e vita in pubblico.