Scienza e tecnica

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Poco prima di partire per Fatima, dove canonizzerà i due pastorelli veggenti, Francesco e Giacinta Marto, il Papa ha incontrato nell’Auletta attigua all’Aula Paolo VI, i partecipanti al Convegno della Specola Vaticana, riuniti in questi giorni per confrontarsi su questioni che interpellano la coscienza di tutti: l’inizio dell’universo, la sua evoluzione, la struttura profonda dello spazio-tempo. Il Pontefice ha sottolineato l’importanza non solo scientifica ma anche teologica e spirituale di tali tematiche, ha invitato al confronto e al dialogo tra scienza e fede, rispettando però, come faceva San Tommaso D’Aquino, gli ambiti di competenza, senza così generare cortocircuiti.

«Quando l’intreccio tra potere tecnologico e potere economico si fa più stretto, gli  interessi possono condizionare gli stili di vita e gli orientamenti sociali nella direzione del profitto di certi gruppi industriali e commerciali, a detrimento delle popolazioni e delle nazioni più povere». A lanciare il grido d’allarme è il Papa, che oggi ha ricevuto in udienza i membri del Comitato nazionale per la biosicurezza, le biotecnologie e le  scienze della vita, in occasione del 25° anniversario dell’istituzione del Comitato presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.

Dopo il clamore mediatico suscitato dalla scoperta di un sistema solare, distante 40 anni luce da noi, con sette pianeti che potrebbero godere di condizioni molto vicine a quelle della terra, abbiamo chiesto ad Athos Turchi, docente di filosofia alla Facoltà teologica dell'Italia centrale e che già si era occupato di questo tema per la nostra rubrica «Risponde il teologo», di analizzare le possibili ricadute teologiche di una simile notizia.