Claudio Fiore, nipote di Paolo Borsellino e figlio di Rita Borsellino, aveva 22 anni il 19 luglio 1992, giorno dell’attentato in cui persero la vita, proprio sotto casa sua in via D’Amelio, lo zio Paolo e i cinque agenti della scorta. Fiore vive nella campagna di San Miniato in provincia di Pisa: in questa intervista a Toscana Oggi ricorda quei giorni e ci regala un ritratto a tutto tondo dello zio.
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L'ex primo ministro giapponese Shinzo Abe non ce l'ha fatta: è morto per le ferite riportate dopo essere stato raggiunto da due colpi di arma da fuoco durante un evento elettorale nella regione di Nara.
Dal crollo delle torri gemelle al ritorno dei talebani in Afghanistan, passando attraverso i viaggi di Papa Francesco: una lettura di questi vent'anni in un'intervista di padre Antonio Spadaro a Toscana Oggi
L’impressione è che stavolta si possa davvero essere vicini ad una svolta sulle verità della strage dei Georgofili del 27 maggio e sulle altre stragi mafiose del 1993 e 1994. Questa almeno è l’impressione dopo quattro ore di ricordi, racconti, appelli ed interventi della lunga commemorazione, in forma di seminario trasmesso in streaming nel pomeriggio da Sant’Apollonia a Firenze, organizzato dalla Regione. Presenti le istituzioni, i magistrati (fiorentini e nazionali), i familiari delle vittime e gli studenti di un liceo della città.
Rai Premium (canale 25 del digitale terrestre), in occasione del 40° anniversario dell’attentato a Papa Wojtyła trasmette, il 13 maggio, alle 23.05, “Il coraggio del perdono”, un documentario di Rai Vaticano, firmato da Massimo Milone e Stefano Girotti, con la regia di Carlotta Bernabei.
Domenica 28 febbraio, alle ore 18, nella Chiesa Cattedrale di Arezzo “ci riuniremo a pregare con i cristiani e, specialmente, con quelli originari dell’Africa che vogliono affidare al Signore questi degni della nostra Nazione italiana – afferma il vescovo Riccardo. Esprimiamo profondo cordoglio alle rispettive famiglie assicurando ad ognuna tutta la nostra vicinanza spirituale”.
Sono stati celebrati questa mattina alle 9,30 nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri di Roma, i funerali di Stato per l’ambasciatore Luca Attanasio ed il carabiniere Vittorio Iacovacci, uccisi in un attacco al convoglio su cui viaggiavano il 22 febbraio in Congo. È stato il cardinale vicario Angelo De Donatis a presiedere la messa
Tre morti (l’ambasciatore Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e Mustapha Milambo, il loro autista congolese) hanno riportato all’attenzione degli italiani il fatto che tra i danni, gravi, del Covid-19 in quest’ultimo anno c’è stata anche la fitta nebbia calata su tutto ciò che accade fuori dai nostri confini e da quelli dei Paesi occidentali, e non solo.
Il nunzio prega affinché il sacrificio di Attanasio e Iacovacci “aiuti a tenere accesi i fari della comunità internazionale su questa Regione, dove la morte e il dolore, purtroppo, restano di casa”
E' una strada molto pericolosa, dove avvengono spesso agguati e rapimenti quella dove è stato ucciso oggi l'ambasciatore Luca Attanasio, insieme al carabiniere Vittorio Iacovacci e al loro autista. Da decenni nella regione del Nord Kivu spadroneggiano gruppi armati che impongono la propria volontà per il controllo delle ricche risorse del territorio. Ne parla al Sir padre Robert Kasereka Ngongi, sacerdote della diocesi di Butembo