Dopo la pubblicazione dell’editto, la Chiesa di Prato apre ufficialmente l’inchiesta diocesana per la beatificazione di Renzo Buricchi.
Prato
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Il Museo dell’Opera del Duomo di Prato apre al mattino e torna agli orari pre-pandemia. Adesso l’apertura è dal martedì al sabato dalle 10 alle 17 e la domenica dalle 13 alle 17. Lunedì è il giorno di chiusura. Nello stesso orario sarà possibile vedere gli affreschi di Filippo Lippi in cattedrale. L’ingresso del Museo si trova sotto il campanile.
Con l’ultima famiglia che domenica scorsa ha fatto ritorno in Ucraina, è terminata l’accoglienza diffusa nelle case dei pratesi coordinata dalla Caritas diocesana e dall’associazione il Casolare.
Una veglia di preghiera per invocare la pace in Ucraina. Anche la Chiesa di Prato si unisce all’invito lanciato dalla Cei e dal Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa di promuovere un momento di raccoglimento e spiritualità per chiedere la fine della guerra.
Come da tradizione la festa dell’8 settembre, conosciuta a Prato con il nome di «Madonna della Fiera», è iniziata con la celebrazione del solenne pontificale in cattedrale.
«Monsignor Simoni era una personalità che si faceva amare ed è rimasta nel cuore di tutti i pratesi perché ha vissuto nel tessuto vitale di questa Chiesa e di questa Città». Intervistato da Tv Prato il vescovo di Prato monsignor Giovanni Nerbini ha ricordato la figura del vescovo emerito monsignor Gastone Simoni, scomparso domenica 28 agosto all’età di 85 anni.
Sono passati 510 anni da quel fatto miracoloso avvenuto durante il momento più tragico della storia di Prato. Lunedì 29 agosto torna l’appuntamento con la festa della Madonna dei Papalini, ricorrenza legata alle vicende, tristi e dolorose, del cosiddetto «Sacco di Prato».
È la festa mariana per eccellenza, tanto che per secoli - e ancora oggi - la solennità dell’Assunzione della Madonna, che si celebra il 15 agosto, a Prato viene chiamata semplicemente «Santa Maria».
Ci sono voluti circa otto mesi, ma ora la facciata del duomo di Prato, tolte le impalcature, potrà mostrarsi in tutto il proprio splendore. Sono infatti terminati i lavori di restauro alla facciata iniziati a dicembre scorso, che si erano resi necessari per la caduta di frammenti lapidei.
Sono passati 710 anni dalla notte più famosa e leggendaria della storia di Prato. Tra il 27 e il 28 luglio 1312 Giovanni di Ser Landetto da Pistoia, meglio conosciuto con il nome di Musciattino, tentò di rubare il Sacro Cingolo custodito all’interno del duomo di Prato, allora pieve di Santo Stefano. «Aprire pistoiesi, ecco la cintola de’ pratesi».