Quell’opera è di Donatello. È la proposta avanzata da Lia Brunori, funzionaria della Soprintendenza, secondo la quale l’«occhio» della chiesa di San Francesco dove è raffigurato il Santo di Assisi nell’atto di ricevere le stimmate è stato realizzato dal grande maestro del Rinascimento fiorentino, l’autore del pulpito della cattedrale di Santo Stefano, uno dei simboli della città di Prato.
Prato
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Il vescovo Giovanni Nerbini questa mattina ha visitato il cantiere di restauro della facciata del Duomo di Prato. Il Presule è salito sui ponteggi e ha potuto ammirare da vicino capolavori come il pulpito di Donatello e l'elegante robbiana posta proprio sopra la porta d'ingresso della cattedrale.
Tutti i sabati di maggio visite speciali con i restauratori della Ditta Piacenti per vedere da vicino le opere sulla facciata del Duomo di Prato
In occasione della festa dei lavoratori del primo maggio l’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Prato invita a raccogliersi in preghiera «per invocare dal Padre il dono di un lavoro che sia per tutti orizzonte di speranza per una vita spesa in pienezza, un’esperienza di giustizia riservata a tutti in abbondanza e uno scrigno che custodisca la sacralità della vita».
In pochi sanno che Prato è stata, nel passato, un importante fulcro per l’arte organaria.
Migliorano nettamente le condizioni di salute del Vescovo emerito di Prato monsignor Gastone Simoni che ha ripreso piena coscienza.
Carissimi pratesi, due anni e passa di pandemia da Covid e poi quando sembrava di tornare alla normalità la guerra alle porte di casa. Tante sono le persone in affanno, molti i giovanissimi che soffrono di ansia, insicurezza, precarietà. Cosa proporre? Che augurio rivolgere?
«Gesù, donaci la pace, illumina le nostre vite, non farci perdere la speranza, abbraccia il nostro dolore e quello di tante famiglie come la nostra». Nonna Nadia traduce così dall’ucraino la preghiera letta con un filo di voce dalla nipotina.
Quella che stiamo per vivere sarà la prima Pasqua celebrata dopo la fine dello stato di emergenza decretato dal Governo in conseguenza della pandemia da Covid.
Si è aperta ieri al Tribunale di Prato ed è stata subito aggiornata al prossimo 22 settembre l’udienza preliminare per la morte sul lavoro di Luana D’Orazio, la 22enne operaia pistoiese, madre di un bimbo ora di 6 anni, rimasta stritolata in un macchinario nell’azienda tessile di Montemurlo (Prato) “Orditura srl” il 3 maggio 2021.