Nella sua prolusione al Consiglio permanente della Cei, il card. Angelo Bagnasco ha dedicato un'ampia parte del suo discorso alle persecuzioni contro i cristiani in atto in varie parti del mondo.
Angelo Bagnasco
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Il Giubileo sulla misericordia proclamato da Papa Francesco è una «lieta sorpresa», un «grande dono», un «regalo che è anche un invito e un auspicio, quello di camminare più spediti e lieti nella via della conversione del cuore e della vita personale ed ecclesiale». Così il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della CEI, durante la sua prolusione che ha aperto a Roma il Consiglio Episcopale Permanente.
Pubblichiamo il testo integrale della prolusione del card. Angelo Bagnasco in apertura dei lavori del Consiglio permanente della Cei (Roma 23-25 marzo 2015).
«La gente semplice, il popolo degli onesti deve assolutamente reagire senza deprimersi, continuando a fare con onestà e competenza il proprio lavoro ma anche protestando nei modi corretti, democratici, contro questo ‘mal esempio' che sembra essere un regime». Così il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, commentando lo scandalo degli appalti pubblici su cui sta indagando la Procura di Firenze.
«Un conto sono i diritti individuali dei singoli che sono da sempre tutelati dal Codice civile e un altro conto è creare nuovi soggetti di diritto che in quanto tali si presentano sul piano della giurisprudenza, della società e della cultura come un ‘novum' che va di fatto a equipararsi con la famiglia basata sul matrimonio di un uomo e di una donna». Ad affermarlo il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, a margine della visita di questa mattina presso lo stabilimento Ilva di Cornigliano (Genova), in merito al pronunciamento del Parlamento europeo a proposito delle nozze gay.
«Con rispetto e forte convinzione, consapevoli del nostro dovere di Pastori, chiediamo ai responsabili della cosa pubblica di pensare al lavoro e all'occupazione prima di ogni altra cosa». Ha ripetuto le stesse parole pronunciate nel Consiglio episcopale permanente dello scorso gennaio, il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, per illustrare il «Prestito della speranza 3.0», progetto avviato già alla fine del 2009, quando la crisi era ancora all'inizio.
Il testo integrale della prolusione con cui il presidente della Conferenza episcopale italiana, il card. Angelo Bagnasco, ha aperto i lavori del Consiglio permanente (Roma, 26-28 gennaio 2015).
Sinodo sulla famiglia e convegno ecclesiale decennale di Firenze, accanto al fondamentalismo islamico e a emergenze quali la disoccupazione e la «colonizzazione ideologica», fino all'elezione del Presidente della Repubblica: sono alcuni dei temi affrontati questa sera dal card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei, nella sua prolusione ai lavori del Consiglio episcopale permanente che si tiene da oggi a Roma fino a mercoledì 28 gennaio.
Presentando oggi a Genova la nomina del nuovo vescovo ausiliario, mons. Anselmi, il presidente della Conferenza episcopale italiana è intervenuto sui recenti attentati in Francia.
«Sono vicino a tutte le persone che sono state toccate» dalla recente alluvione e «innanzitutto alle due vittime e ai loro familiari, e a quanti hanno perso le loro cose. Vorrei anche dare atto di tanta solidarietà che immediatamente scatta e anche oggi l‘ho vista. È una cosa veramente bella e grande». Lo ha affermato ieri sera il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, all'indomani della nuova e devastante alluvione che ha colpito Genova e la Liguria.