"La liturgia che stiamo celebrando nella festa di San Sebastiano, Patrono della nostra Arciconfraternita della Misericordia, ci invita insistentemente a non avere paura". Sono le prime parole dell'omelia pronunciata questa mattina dall'arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, nell'oratorio della Misericordia di Firenze. La pubblichiamo integralmente.
Betori
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Riprende dal vicariato delle Signe la Visita pastorale del cardinale Giuseppe Betori alle parrocchie della diocesi. Domenica 15 gennaio alle 17,30 a San Martino a Gandalandi ci sarà la celebrazione vicariale dei vespri per l’apertura della visita.
"L’atto con cui trasferiamo le spoglie mortali della Serva di Dio Maria Cristina Ogier in questa basilica si svolge nel giorno in cui la Chiesa fa memoria del Battesimo del Signore, l’evento con cui, nell’incontro con Giovanni Battista, suo Precursore, egli si manifesta all’umanità, e viene a noi rivelato dal segno dello Spirito e dalla voce del Padre, come il Figlio di Dio fatto uomo per la nostra salvezza". Questa la riflessione iniziale dell'omelia proclamata questo pomeriggio dall'Arcivescovo di Firenze, card. Giuseppe Betori, in occasione della traslazione delle spoglie della Serva di Dio Maria Cristina Ogier nella Basilica di San Miniato al Monte. Ecco il testo integrale.
"Anche tra noi è tempo di una rinnovata missione, verso coloro che non hanno mai conosciuto Cristo, o perché giunti tra noi da nazioni e culture lontane o perché figli di una società che ha cancellato i segni della fede dalla sua cultura e non ne ha trasmesso la conoscenza alle nuove generazioni". E' la riflessione del cardinale Betori nella Messa per l'Epifania. Ecco il testo dell'omelia
Nel giorno dell'Epifania, il cardinale Giuseppe Betori si è recato in visita all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze, per visitare i piccoli ricoverati. Ad accompagnarlo il cappellano del Meyer, don Fabio Marella.
«Non sia turbato il vostro cuore» (Gv 14,1), sono le parole di Gesù ai discepoli prima della Passione, per prepararli al distacco da lui, che si appresta ad affrontare la Croce. Sono parole che devono orientarci ogni volta che ci troviamo a confrontarci con la morte di una persona a noi cara. Ci aiutano a vivere anche questo momento in cui il Papa emerito Benedetto XVI, a noi assai caro, lascia la scena di questo mondo per entrare nel mistero eterno di Dio. Lo facciamo con affetto profondo e gratitudine intensa, per i tanti motivi per cui la Chiesa e il mondo sono debitori all’“umile lavoratore nella vigna del Signore”, motivi a cui per me si aggiungono l’avermi inviato a questa Sede episcopale fiorentina e l’avermi associato al Collegio Cardinalizio».
"In questa festività liturgica di Maria SS.ma Madre di Dio, a lei vogliamo affidare la causa della pace". Sono le parole del cardinale Giuseppe Betori nell'omelia del 1 gennaio, festa di Maria Madre di Dio e Giornata mondiale per la pace.
“Non solo quelle di morte ma anche di malati e disabili che chiedono di vivere, di famiglie che li sostengono, di comunità che condividono”
Durante la Messa della notte l’arcivescovo di Firenze richiama il mistero del Dio incarnato: non ridurre la vita a strumento di progetti consumistici
«Il mondo può davvero cambiare, perché Dio lo abita con la sua presenza. Il Signore non dispera dell’uomo e se viene accolto è in grado di portare davvero pace e giustizia». È il messaggio di speranza che viene da Betlemme, e che il cardinale Giuseppe Betori lancia attraverso le pagine di Toscana Oggi, nell’editoriale scritto per questo numero di Natale. Ecco il testo integrale