«Dammi il cinque!» è il titolo di un video realizzato dalla Caritas italiana con le immagini di uno dei 27 campi profughi del Kurdistan iracheno, dove una delegazione della Cei guidata dal segretario generale monsignor Nunzio Galantino si è recata di recente.
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“Dammi il cinque!” è il titolo di un video realizzato dalla Caritas italiana con le immagini di uno dei 27 campi profughi del Kurdistan iracheno, dove una delegazione della Cei guidata dal segretario generale monsignor Nunzio Galantino si è recata di recente. Tra i profughi, anche il vescovo caldeo di Musul, Emil Nona, fuggito con 120mila cristiani: “La nostra terra - dice - custodisce la memoria del passaggio degli apostoli Tommaso e Taddeo, abbiamo chiese che risalgono al II secolo dopo Cristo. Da allora è la prima volta che non vi si celebra più nemmeno la messa”. “Senza lavoro né sicurezza sociale - continua il vescovo - la mia gente cerca di emigrare all’estero. Ci sono ragioni fondate perché da qui a qualche anno non ci sia più nemmeno traccia della presenza cristiana”. Dopo aver ascoltato queste parole, la Caritas Italiana ha deciso di proporre una sorta di gemellaggio tra le famiglie, le parrocchie, le diocesi italiane e quelle dei profughi, raccogliendo donazioni per dare un aiuto concreto. “Siamo chiamati a fare la nostra parte - commenta mons. Galantino - affinché questi fratelli, perseguitati per la loro fede, non si sentano anche dimenticati nella loro sofferenza”.
Alcune proposte concrete alle famiglie, alle parrocchie e alle diocesi arrivano dalla Caritas Italiana per i perseguitati del Medio Oriente, all'indomani della visita di una delegazione della Conferenza episcopale italiana, guidata dal Segretario generale, monsignor Nunzio Galantino, nei campi profughi a Erbil, nel Kurdistan iracheno.
Conferenza stampa organizzata dalla Caritas Internationalis sulla risposta della Chiesa cattolica alla diffusione del virus Ebola.
Caritas Italiana lancia una campagna di gemellaggi per l‘adozione di famiglie di profughi iracheni.
La Caritas diocesana di Grosseto è entrata ufficialmente in possesso della Casa dello studente, edificio che diventerà la sua nuova «dimora».
Un appello al governo italiano e alla comunità internazionale a costruire centri di trattamento specializzati e rafforzare l'impegno e la risposta umanitaria in Guinea Conakry, Liberia e Sierra Leone, dove cresce l'emergenza Ebola con 9.000 persone infettate, 4.000 morti, di cui la metà in Liberia.
«Le misure di contrasto alla povertà previste dalla legge sulla stabilità sono insufficienti e inadeguate, perché è necessario indirizzarle in due canali distinti, uno per la povertà assoluta e uno per la povertà generale, non in un unico canale come sta avvenendo ora». Lo ha detto, parlando ai giornalisti, don Francesco Soddu, direttore di Caritas italiana, durante la presentazione oggi a Roma del Flash report sulla povertà.
Quasi il 10% degli italiani (il 9,9%), pari a 6 milioni e 20 mila persone è in povertà assoluta (dati 2013). Dal 2007, anno dell'inizio della crisi, ad oggi, la povertà è raddoppiata. Al Sud è un «autentico dramma sociale», con il 14,6% delle persone che non riescono a far fronte alle spese base che garantiscono una vita dignitosa. Sono alcuni dei dati più eclatanti che emergono dal Flash report di Caritas italiana sul fenomeno della povertà in Italia e in Europa, presentato oggi a Roma, nella Giornata mondiale della lotta contro la povertà.
«Arrivare in Iraq è stato un segno importante per dar continuità all'attenzione e all'impegno della Chiesa italiana nei confronti dei più poveri; ma, dopo quello che qui abbiamo visto, non possiamo che rispondere con tempestività e concretezza. E la via più diretta e significativa può essere quella dei gemellaggi».