«Che questo Natale ci apra gli occhi per abbandonare il superfluo, il falso, il malizioso e il finto, e per vedere l’essenziale, il vero, il buono e l’autentico. Tanti auguri davvero!». Sono gli auguri formulati dal Papa, nel quinto discorso rivolto alla Curia Romana per le festività natalizie. Il tema, ha spiegato Francesco, è la Curia «ad extra»: «Il rapporto della Curia con le nazioni, con le Chiese particolari, con le Chiese orientali, con il dialogo ecumenico, con l’ebraismo, con l’Islam e le altre religioni, cioè con il mondo esterno».
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Com’è «possibile che noi cristiani, che dovremmo trovare l’unità proprio attorno alla Cena, riproduciamo allo stesso modo, con le nostre divisioni, le stesse dinamiche divisorie della comunità di Corinto»? È una delle domande poste dal francescano Giulio Michelini durante la sua terza meditazione agli Esercizi spirituali per il Papa e la Curia Romana in svolgimento ad Ariccia.
La mattinata di ieri del Papa, come di consueto, è stata dedicata alla recita dell’Angelus. Il pomeriggio, invece, Francesco è partito, alle ore 16, in pullman, dal piazzale del Petriano, antistante all’Aula Paolo VI, per dirigersi insieme ai cardinali ad Ariccia, dove presso la Casa Divin Maestro si terranno, fino a venerdì 10 marzo, gli esercizi spirituali della Curia Romana.
Saranno da domenica 5 marzo (Prima domenica di Quaresima) fino a venerdì 10, ad Ariccia, gli esercizi spirituali per la Curia romana cui parteciperà anche Papa Francesco. Lo si legge nel «Calendario delle celebrazioni presiedute dal Santo Padre Francesco», per i mesi di febbraio e marzo.
Tra i temi trattati nell'intervista al quotidiano spagnolo la necessità di salvare, accogliere e integrare i migranti e il no al «maschilismo in gonnella». Su Trump dice: «vedremo e valuteremo». No al «populismo». Nella Chiesa «c’è gente corrotta, ma anche molti santi».
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