“I miei interventi sull’imperialismo economico sono nell’insegnamento sociale della Chiesa, non ho mai detto una cosa in più che non fosse nella dottrina sociale della Chiesa”.
Sul volo che lo ha portato da Santiago de Cuba a Washington, rispondendo ad alcune domande dei giornalisti sull’Enciclica “Laudato Sì” e sui suoi più recenti interventi sui temi sociali ed economici, Papa Francesco ha ribadito che non bisogna chiedersi se la Chiesa lo seguirà, ma che è lui a seguire la Chiesa e la sua dottrina sociale.
Qualcuno, gli ha riferito un giornalista, negli Stati Uniti si è chiesto se il Papa è davvero cattolico. “Se è necessario che io reciti il credo – ha risposto il Papa sorridendo - sono disposo a recitare il Credo".
Dottrina sociale
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Il testo integrale della conferenza stampa con Papa Francesco sul volo che lo portava da Santiago de Cuba a Washington D.C. (martedì 22 settembre 2015)
La «Laudato si'» di Papa Francesco è dedicata alla «cura della casa comune». Ma l’aspetto forse più originale sta nel fatto che al «grido della terra» Bergoglio ha voluto unire il «grido dei poveri» ricordando che «un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale»
Papa Francesco non è contro lo sviluppo e l’economia di mercato, ma contro una «tecnologia che, legata alla finanza, pretende di essere l’unica soluzione dei problemi».
Una gran parte degli interventi di Papa Francesco – encicliche, omelie, discorsi in occasione di viaggi, interviste… – è caratterizzata da una forte presenza di temi legati all’economia, con giudizi molto severi su diversi aspetti della situazione – povertà, disuguaglianza, consumismo, degrado ambientale – e con precise individuazioni di cause.
Il processo di pace in Colombia, la bellezza e la ricchezza della Chiesa in America Latina, la crisi in Grecia. In un'ora di colloquio con i giornalisti, in volo tra Asuncion e Roma, Papa Francesco ha risposto a quattordici domande, spaziando in diversi ambiti. Parlando della situazione in cui riversa Atene, il Pontefice ha sottolineato che parte della responsabilità è dei passati governi, auspicando - allo stesso tempo - una reale soluzione del problema e un processo di controllo anche per gli altri paesi a rischio. "La Chiesa in America Latina - ha detto poi - è giovane e con una certa freschezza e può offrire tanto a tutti noi".
Nelle periferie dimenticate del pianeta, ci sono germogli che lottano per sopravvivere nel buio dell'esclusione: si tratta di raccoglitori di cartoni, ambulanti, contadini indigeni, pescatori. Per il mondo invisibili, per Papa Francesco dei poeti sociali, i veri seminatori del cambiamento tanto atteso dai popoli del mondo. Papa Francesco ha trascorso larga parte di giovedì pomeriggio presso l'Expo Feria di Santa Cruz, per il secondo Incontro mondiale dei Movimenti popolari. Nel suo intervento, svariate volte interrotto da scroscianti applausi, il Pontefice ha auspicato che "la globalizzazione della speranza che nasce dai popoli e cresce tra i poveri" possa sostituire "la globalizzazione dell'esclusione e dell'indifferenza".
«Abbiamo bisogno e vogliamo un cambiamento», perché «questo sistema non regge più: non lo sopportano i contadini, i lavoratori, le comunità, i villaggi…E non lo sopporta più la Terra, la sorella Madre Terra, come diceva san Francesco». È il vibrante appello-denuncia del Papa, che partecipando al secondo Incontro mondiale dei Movimenti Popolari (testo integrale).
«La nostra società vince quando ogni persona, ogni gruppo sociale, si sente veramente a casa». Ne è convinto il Papa, che incontrando la società civile nella chiesa di san Francisco ha offerto alla folla sterminata di fedeli che lo acclamavano «alcune chiavi del vivere insieme come cittadini a partire dalla vita familiare».
Verona - Se «parlare di lavoro» potesse significare «creare lavoro», il nostro sarebbe un Paese ... felicissimo visto che non mancano spazi, luoghi e tempi dedicati a riflettere sulla assenza di lavoro in una repubblica teoricamente fondata sul lavoro.