«I Convegni ecclesiali hanno segnato il cammino della nostra Chiesa all’indomani del Concilio Vaticano II: ci hanno aiutato a recepirne le istanze, a rafforzare la nostra testimonianza e a contribuire al rinnovamento della società». Ha esordito così il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, nel suo saluto a Papa Francesco, appena arrivato nella cattedrale fiorentina di Santa Maria del Fiore nella seconda giornata del 5° Convegno ecclesiale nazionale «In Gesù Cristo il nuovo umanesimo».
Firenze 2015
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«Sono venuto come pellegrino in questa città ricca di storia e di bellezza che lungo i secoli ha meritato la definizione di “città di Maria". Siete privilegiati anche perché custodite la reliquia della “Sacra Cintola” della Madonna che ho appena potuto venerare». Queste le prime parole che papa Francesco ha rivolto ai fedeli incontrandoli in Piazza della Cattedrale a Prato poco dopo il suo arrivo nella città laniera dove era atterrato alle 7,45.
«Ogni città è fatta di speranza», e la speranza «è la certezza del futuro che nasce dalla stima per quello che siamo adesso». Lo ha detto Dario Nardella, sindaco di Firenze, nel saluto pronunciato oggi in cattedrale, nella giornata di apertura del Convegno ecclesiale nazionale in corso nel capoluogo toscano.
Le immagini delle processioni verso il Battistero e poi l'apertura del Convegno nella cattedrale di Santa Maria del Fiore, a Firenze.
“La Firenze più vera si consegna a voi, pur nelle contraddizioni di una storia inquieta e tormentata, e questo orizzonte vi indica come un traguardo e una missione: una sintesi di ricerca sincera e intensa del vero, di espressione in superbe forme di bellezza, di passione generosa e multiforme di carità”. Così il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, ha accolto nella cattedrale di Santa Maria del Fiore i delegati delle diocesi italiane giunti a Firenze per il Convegno ecclesiale nazionale.
È cominciato puntuale alle 15.30, con l’avvio delle processioni dei delegati e dei fiorentini, il 5° Convegno ecclesiale nazionale della Chiesa italiana, che «monopolizzerà» il capoluogo toscano per cinque giornate, fino al 13 novembre, e avrà il suo momento culminante domani, con la visita del Papa.
Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino e presidente del Comitato preparatorio del Convegno: «L’umanesimo che cerchiamo di progettare e testimoniare non è una vecchia ‘via di mezzo’: quel che conta davvero è la fedeltà all’uomo nel servizio reciproco tra fratelli – e fratelli sono tutti gli uomini, non solo questi o quei credenti». Sulle orme di Francesco, la «mobilitazione per una Chiesa nuova, più snella, pronta, attenta, e anche trasparente».
Ieri all'Angelus il Papa ha commentato il brano del Vangelo evidenziando i difetti dei seguaci di Gesù. Poi si è detto felice dell'imminente incontro con Prato e Firenze.
Ci siamo. Il «Convegno» sta per iniziare. Il Papa è in arrivo. La Toscana si appresta a vivere un momento storico. Non è esagerato pensarlo. La Chiesa italiana si riunisce a Firenze per confrontarsi sulla complessità del momento presente e per progettare la pastorale del prossimo decennio.
Per una settimana il capoluogo toscano diventa il «centro» della Chiesa italiana, con 2.500 delegati. Martedì 10 la visita di Papa Francesco. L’arcivescovo di Firenze, presentando l’evento, ricorda come l’Umanesimo fiorentino non sia solo un fatto artistico, filosofico o culturale ma sia anche intriso di attenzione per l’uomo in ogni condizione di vita, soprattutto quella più sofferente.