Un lettore, ricordando una risposta dell'allora Direttore Alberto Migone, ripropone i dubbi sulle messe prefestive, talvolta scelte per «liberarsi» la domenica...
Liturgia
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«Gesù Cristo ci precede sempre; e quando noi arriviamo, Lui stava già aspettando. Lui è come il fiore del mandorlo: è quello che fiorisce per primo, e annuncia la primavera. (…) Solo chi è stato accarezzato dalla tenerezza della misericordia, conosce veramente il Signore». È il nucleo centrale delle parole di papa Francesco che Elia Carrai, Marco Galati, Vishal Machunkal e Pierre-Emmanuel Sékulic hanno scelto per il «santino» a ricordo della loro ordinazione diaconale, che come immagine riporta la vetrata del Padre misericordioso nella cattedrale statunitense di Charleston. Parole adeguate per una celebrazione avvenuta nell’ambito del Giubileo straordinario della misericordia, ma che al tempo stesso sono tra le più significative di questo pontificato, con quel riferimento a Gesù che «ci primerea» rimasto nella memoria di tutti e che per i quattro giovani all’ultima tappa del cammino verso il sacerdozio è certezza di vita.
Una domanda sui gesti che accompagnano la recita del Padre Nostro durante la Messa. Risponde don Roberto Gulino, docente di Liturgia alla Facoltà teologica dell'Italia centrale.
Con la celebrazione dei vespri nella chiesa di San Domenico si è aperta a Gubbio questo pomeriggio l’edizione numero 67 della Settimana liturgica nazionale, sul tema «La liturgia luogo della misericordia. Riconciliati per riconciliare». Messaggio del Papa.
«Non sono previste nuove direttive liturgiche a partire dal prossimo Avvento, come qualcuno ha impropriamente dedotto da alcune parole del cardinale Sarah, ed è meglio evitare di usare la espressione riforma della riforma, riferendosi alla liturgia, dato che talvolta è stata fonte di equivoci».
C'è chi, magari dopo esperienze di alcolismo, vorrebbe eliminare il vino dalle celebrazioni religiose... Risponde don Roberto Gulino, docente di liturgia alla Facoltà teologica dell'Italia Centrale.
La mancanza di sacerdoti ha portato ad una diminuzione del numero delle Messe festive. Ma c'è un orientamento per ridurle ad una sola per ogni parrocchia? Risponde mons. Gilberto Aranci, Vicepreside della Facoltà teologica dell’Italia centrale.
Una domanda sulla genesi di una delle preghiere più recitate dai cattolici, ma non considerata da altre comunità cristiane. Risponde don Roberto Gulino, docente di Liturgia alla Facoltà teologica dell'Italia centrale.
L’iniziativa è pensata per essere realizzata nelle diverse diocesi: attualmente sono circa una quarantina quelle che hanno manifestato interesse a metterla in pratica nel prossimo anno pastorale. Ogni progetto è articolato in cinque incontri con approfondimenti teorici ed esercitazioni pratiche.
Le omelie, specie quelle domenicali, sono occasioni perse, perché poco agganciate alla vita quotidiana? Se lo chiede un nostro lettore.