Madonna

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L'ampio piazzale del Santuario di Nostra Signora di Fatima si è vestito di luce, la luce della fede e della speranza che guidano i passi del popolo di Dio. In questi luoghi, testimoni delle apparizioni della Vergine, seguite nei cento anni successivi da una preghiera pressoché incessante, Papa Francesco ha benedetto le candele, per poi introdurre la recita del santo rosario. I grani della corona, scivolando tra le dita delle donne e degli uomini che invocano la misericordia di Dio, consentono al Vangelo di riprendere "la sua strada nella vita di ognuno, delle famiglie, dei popoli e del mondo", e leniscono le ferite dei "diseredati e infelici ai quali è stato rubato il presente", "degli esclusi e abbandonati...".

Migliaia di persone, molte delle quali anche percorrendo 450 chilometri a piedi, si sono messe in cammino per essere a Fatima con Papa Francesco. Il Pontefice è atterrato, poco dopo le 

, alla base aerea di Monte Real, accolto, tra gli altri, dal presidente della Repubblica, Marcelo Nuno Duarte Rebelo de Sousa, con il quale si è intrattenuto privatamente in una sala della torre di controllo. Un successivo trasferimento, in elicottero e in papamobile, ha condotto Papa Bergoglio al Santuario di Nostra Signora di Fatima, dove fedeli gioiosi lo attendevano pazienti sin dalle prime ore del mattino, nonostante le iniziali avverse condizioni atmosferiche.

Cinquecentomila pellegrini hanno assistito alla messa per la canonizzazione di Francesco e Giacinta Marto, i primi due bambini non martiri a essere proclamati Santi nella storia della Chiesa. Fatima è «un manto di luce», ha detto Francesco additando al mondo l'esempio dei due pastorelli e chiedendo una «mobilitazione generale» per la «rivoluzione della tenerezza».

«È una gioia immensa darvi il benvenuto in questo santuario, dove pulsa il cuore materno del Portogallo: Salve, Santo Padre! Benvenuto a Fatima! Siete a casa vostra!». È il saluto di monsignor Antonio Marto, vescovo di Leiria-Fatima, al Papa, al termine della Messa celebrata oggi per la canonizzazione dei due pastorelli, Francesco e Giacinta Marto, i primi due santi bambini non martiri della storia della Chiesa.

«Il Signore sempre ci precede: quando passiamo attraverso una croce, egli vi è già passato prima». Rivolgendosi ai «fratelli e sorelle malati», salutati al termine della Messa per la canonizzazione di Francesco e Giacinta Marto, il Papa si è soffermato su un concetto già espresso nell’omelia: «Nella sua Passione, egli ha preso su di sé tutte le nostre sofferenze» (testo integrale)

«Abbiamo una Madre!». Con questa esclamazione è iniziata la Messa celebrata oggi dal Papa nel Santuario della Madonna di Fatima, per la canonizzazione dei due primi santi bambini non martiri della storia della Chiesa, i due pastorelli Francesco e Giacinta Marto, destinatari cento anni fa – insieme a suor Lucia – delle visioni della Signora (testo integrale).

«Grazie per avermi accolto fra voi ed esservi uniti a me in questo pellegrinaggio vissuto nella speranza e nella pace». È il saluto del Papa, nel suo secondo discorso del pellegrinaggio a Fatima, tenuto dopo aver benedetto, ieri sera, le candele dalla «Cappellina delle Apparizioni» (testo integrale).