«Ai nostri tempi, specialmente in Europa, assistiamo a una specie di ‘snaturamento’ del Natale: in nome di un falso rispetto di chi non è cristiano, che spesso nasconde la volontà di emarginare la fede, si elimina dalla festa ogni riferimento alla nascita di Gesù». A lanciare il grido d’allarme è il Papa, nella catechesi dell’udienza generale odierna in Aula Paolo VI incentrata sul significato del Natale del Signore Gesù.
Natale
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Il vescovo Rodolfo ha presieduto in cattedrale le liturgie del Natale. Sul sagrato, dopo il Pontificale del 25 dicembre, tradizionale scambio di auguri e lancio di caramelle con babbo Natale. In Caritas in 50 al pranzo di Natale.
In Italia hanno partecipato ai pranzi di Natale, organizzati da Sant’Egidio, «circa 60mila persone in più di 100 città» e «oltre 200mila in una settantina di Paesi di tutti i continenti».
«Allora come oggi, dunque, la questione veramente seria per ciascuno di noi è accogliere Dio, per se stesso e nel volto del fratello, inscindibilmente». Lo scrive il vescovo di Pistoia, mons. Fausto Tardelli, nel messaggio in occasione delle festività natalizie.
«Alla grotta di Betlemme non sembra che siano stati invitati i potenti del mondo e tanto meno chi possiede ricchezze, né i difensori delle sacre tradizioni o gli artefici di un pensiero che vorrebbe dominare il mondo, né i custodi di poteri religiosi che erigono barriere attorno a Dio». Lo ha detto l’arcivescovo di Firenze, card. Giuseppe Betori, nell’omelia della Messa che ha presieduto in cattedrale nella notte di Natale.
«Maria diede alla luce, Maria ci ha dato la Luce». È il «cuore» della «notte santa», nelle parole adoperate dal Papa nell’omelia della Messa della notte di Natale celebrata ieri sera nella basilica di San Pietro, in cui Francesco è partito dal versetto del Vangelo di Luca: «Maria diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia».
«Se non abbiamo interesse a tendere la mano al vicino, allo straniero, al giovane o all’anziano – scrive il vescovo di Prato, mons. Franco Agostinelli, nel suo messaggio natalizio - significa che nel nostro presepe non abbiamo fatto spazio a Gesù».
Nel Natale «incontriamo la sconvolgente tenerezza di Dio che si china sui nostri limiti, sulle nostre debolezze, sui nostri peccati e si abbassa fino a noi». Lo scrive il vescovo di Massa Carrara-Pontremoli, mons. Giovanni Santucci, nel suo messaggio di auguri per il Natale in cui invita a scoprire iche l’amore di Dio amore «non ha confini e la sua misericordia ci avvolge come un manto di luce purissima».
«Nell’attesa orante della nascita del Principe della Pace, invochiamo il dono della pace per tutto il mondo, specialmente per le popolazioni che più soffrono a causa dei conflitti in atto». È l’appello lanciato oggi dal Papa, dopo l’Angelus della vigilia di Natale in piazza San Pietro, nel quale ha parlato della figura di Maria.
Usa la forma di una «Lettera a Gesù» quest'anno l'Arcivescovo di Pisa, Giovanni Paolo Benotto per fare gli auguri di Natale. La lettera è pubblicata integralmente sulle pagine di Vita Nova- Toscana Oggi del 24 dicembre 2017.