Natale

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In una scuola della periferia di Firenze gli insegnanti, su richiesta di un genitore, hanno «sbianchettato» i testi della recita natalizia. Di tutto si può parlare tranne che di presepe, Betlemme, Gesù bambino e relativi angioletti. E questo in nome della «laicità»...

Quello di Piazza San Pietro, quest'anno, è un albero di Natale particolarmente internazionale, perché viene dal confine tra la Germania e la Repubblica Ceca. Lo ha notato Papa Francesco, nel saluto alla delegazione proveniente dalla Germania, accolta in Vaticano in occasione del Natale. L'albero di Natale di Piazza San Pietro viene dalla regione tedesca della Baviera, in particolare dal confine con la Repubblica Ceca. Stasera nel corso di un'altra cerimonia in Piazza verranno accese le luci dell'albero.

Come seguire l'esempio di san Francesco e la dimensione personale ed interiore di ogni azione di riforma delle istituzioni è il tema al centro delle prediche di Avvento. La prima si è svolta questa mattina, realizzata da padre Raniero Cantalamessa, cappuccino, Predicatore della Casa Pontificia, alla presenza del Papa e della Curia Romana. Padre Cantalamessa ha ripercorso la storia di Francesco di Assisi. Ed ha notato l'importanza, per tutti noi, in ogni tempo, di iniziare da dove è cominciata l'avventura spirituale di Francesco: la conversione dall'io a Dio, il rinnegamento di sé. È così che nascono i veri riformatori, quelli che cambiano davvero qualcosa nella Chiesa. I morti a se stessi.

«E venne ad abitare in mezzo a noi». È questo il passo del Vangelo di Giovanni che ispira dal 1993 l’attività del Centro culturale La Piana-Gianni Battagli di Rapolano Terme che, di anno in anno, ricrea artigianalmente il presepio, collocando la Natività in un angolo o in uno scorcio caratteristico del territorio. 

E’ un invito alla speranza quello lanciato ieri sera dal cardinale Giuseppe Betori nell’omelia della veglia di Avvento, celebrata in cattedrale. Ma è un atteggiamento di fiducia, ha riconosciuto l’Arcivescovo, «che non scaturisce senza fatica dal nostro cuore di uomini d’oggi, di un tempo, il nostro, che sembra dominato piuttosto dalla disillusione, dalla stanchezza, dalla perdita di speranza, complici le tante promesse di novità e di progresso che sono amaramente naufragate nel nulla, quando non nel dolore e nel sangue».

E così siamo di nuovo in Avvento. Inizia una nuova attesa. In questi giorni in Terra Santa tutti attendono qualcosa. La terra arida e assetata attende la prima pioggia, la città e la sua gente attende i pellegrini, i nostri bambini attendono un po’ d’amore e il nostro cuore attende un po’ di pace. Siamo tutti in attesa.

L’originale presepe nella chiesa di Sant’Andrea.
Sabato 26 gennaio alle 11.30 in chiesa, alla presenza del Vescovo e del Sindaco: incontro aperto a tutti con il pittore che ha realizzato le pitture che fanno da scenario al presepe