Avere fede in Cristo significa «compiere opere di bene che profumano di Vangelo, per il bene e le necessita’ dei fratelli». Lo ha detto il Papa, durante l’Angelus di ieri, pronunciato in piazza San Pietro davanti a 20mila persone, secondo la Gendarmeria vaticana. Al termine il ricordo di Paolo VI a 40 anni dalla morte.
Paolo VI
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Quarant'anni fa fu l'estate dei tre Papi: Montini, Luciani e Wojtyla. Il 6 agosto moriva Paolo VI. Ripercorriamo quell'ultimo anno del suo pontificato. Furono mesi difficili, sicuramente i più tristi da quando era salito sul soglio di Pietro.
Paolo VI sarà proclamato santo il 14 ottobre, insieme a mons. Oscar Arnulfo Romero, arcivescovo di San Salvador, martire ucciso dagli «squadroni della morte» il 24 marzo 1980, e ad altri quattro beati. Lo ha annunciato – in latino come da tradizione – Papa Francesco, durante il Concistoro ordinario pubblico per la canonizzazione di sei beati.
«Paolo VI sarà santo quest’anno». Lo ha detto Papa Francesco, durante l’incontro con i sacerdoti e i preti romani, che si è svolto il 15 febbraio nella basilica di San Giovanni in Laterano, annunciando la canonizzazione di Giovanni Battista Montini.
Il Papa, incontrando stamani i partecipanti al Convegno promosso dal Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale nel 50° anniversario della «Populorum progressio», ha indicato alcuni imperativi da raccogliere per uno sviluppo umano basato sul concetto di persona, «nato e maturato nel cristianesimo».
Sono passati ormai cinquant’anni dalla pubblicazione della enciclica Populorum progressio. Quel documento con cui in un certo senso papa Paolo VI coronava il Concilio da poco concluso era una straordinaria presa di coscienza dei problemi del nostro tempo e delle sue dimensioni mondiali almeno vent’anni prima che qualcuno parlasse di globalizzazione.
In occasione del 50° anniversario dell’enciclica «Populorum Progressio» si terrà lunedì 3 e martedì 4 aprile in Vaticano, presso l’Aula Nuova del Sinodo, una conferenza internazionale dal titolo «Prospettive per il servizio dello sviluppo umano integrale: 50 anni dalla Populorum progressio».
Il 26 marzo 1967 veniva pubblicata la «Populorum progressio», enciclica di Paolo VI. Cinquant’anni dopo, questo documento conserva ancora la sua attualità
Alla Facoltà teologica dell'Italia centrale, nel pomeriggio di martedì 26 aprile, verrà presentato il volume «Abbattere i muri, costruire ponti», che raccoglie le lettere di Giorgio La Pira a papa Paolo VI.
Papa Francesco torna a volgere il suo sguardo di amore su Firenze e i fiorentini. E questa volta lo fa con un telegramma inviato al Cardinale Arcivescovo, Giuseppe Betori, per ringraziare la comunità del suo impegno nel ricordare la visita di Paolo VI, la notte di Natale del 1966, e il suo regalo alla città, nell’ambito delle cerimonie indette per il 50° dell’Alluvione. Nel telegramma, a firma del Cardinale Segretario di Stato del Pontefice, Pietro Parolin, si legge: «In occasione del 45° anniversario dell’inaugurazione della Casa per Anziani Paolo VI, dono del Beato Pontefice e segno di sollecitudine in un momento tanto doloroso a causa della devastante alluvione, Sua Santità Papa Francesco, rivolge il suo beneagurante pensiero, esprimendo compiacimento per la provvidenziale realizzazione che, nata dal cuore di Pastore buono del Beato Papa, ha continuato il suo fecondo servizio agli anziani, animata da sentimenti di sincera carità cristiana e da amore al prossimo».
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