Paolo VI

Ultimi contenuti per il percorso 'Paolo VI'

Papa Francesco torna a rivolgersi a Firenze con un telegramma inviato ieri al cardinale arcivescovo Giuseppe Betori in occasione del 45° anniversario dell’inaugurazione della Casa per anziani Paolo VI, dono del beato Pontefice alla città di Firenze e segno di sollecitudine in un momento tanto doloroso a causa della devastante alluvione.

Dio «non ha paura delle novità», anzi «ama tanto» questa «novità»: per questo «continuamente ci sorprende, aprendoci e conducendoci a vie impensate». Lo ha detto il Papa, che ha iniziato la sua omelia della Messa per la beatificazione di Paolo VI commentando «una delle frasi più celebri di tutto il Vangelo», presa da Matteo: «Rendete, dunque, a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

“In questa umiltà risplende la grandezza del Beato Paolo VI che, mentre si profilava una società secolarizzata e ostile, ha saputo condurre con saggezza lungimirante – e talvolta in solitudine – il timone della barca di Pietro senza perdere mai la gioia e la fiducia nel Signore”.

Papa Francesco ha proclamato beato Paolo VI e ha espresso gratitudine per questo “instancabile apostolo”, “grande timoniere del Concilio” e istitutore del “sinodo dei vescovi”, strumento per scrutare “attentamente i segni dei tempi” e cercare “di adattare le vie e i metodi alle mutate condizioni della società”. 

Giovanbattista Montini ha affermato «il ruolo maieutico e salvifico dell'arte» e ha testimoniato e vissuto «le lacerazioni e le asperità che hanno attraversato il Novecento», ha detto ieri sera Antonio Paolucci, direttore dei Musei vaticani, presentando la mostra «Paolo VI e gli artisti. Siete i custodi della bellezza del mondo», curata da Francesca Boschetti, assistente del reparto della Collezione d'arte contemporanea degli stessi Musei, che apre oggi i battenti (fino al 15 novembre, ingresso libero).

Domenica 19 ottobre Giovan Battista Montini viene dichiarato beato. Nulla in Paolo VI appare superficiale, c'è invece una ricerca continua di apprendere, comprendere, carpire argomentazioni e far risaltare, anche nelle posizioni più distanti, quel tanto o poco di positivo che c'è in ogni cosa. La sua intuizione: «Il nostro tempo ha bisogno più di testimoni che dei maestri».

Accelerando l’iter della canonizzazione, Papa Francesco ha sicuramente rilanciato la figura esile ma imponente di Paolo VI - il «Papa della vita e di "Avvenire"» - che, dopo il carisma di dolcezza e bontà di Giovanni XXIII, ha diretto con sapienza, fermezza e saggezza il Concilio Vaticano II, avviandone la difficile attuazione.