“La storia ci insegna che il contributo dei migranti e dei rifugiati è stato fondamentale per la crescita sociale ed economica delle nostre società. E lo è anche oggi”. Lo scrive Papa Francesco nel suo messaggio, reso noto oggi, per la 108ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che sarà celebrata domenica 25 settembre, sul tema “Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati”.
Papa Francesco
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“Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati significa anche riconoscere e valorizzare quanto ciascuno di loro può apportare al processo di costruzione”. Gli stranieri “non sono invasori e distruttori”: lo afferma Papa Francesco nel suo messaggio, reso noto oggi, per la 108ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che sarà celebrata domenica 25 settembre, sul tema “Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati”.
“Non vedere il problema della denatalità è un atteggiamento miope; è rinunciare a vedere lontano, a guardare avanti. È girarsi dall’altra parte, pensando che i problemi siano sempre troppo complessi e che non si possa fare nulla. È, in una parola, arrendersi”.
“Rivolgo un pensiero speciale al popolo dello Sri Lanka, in particolare ai giovani che negli ultimi tempi hanno fatto sentire il loro grido di fronte alle sfide e ai problemi sociali ed economici del Paese”. Lo ha detto Papa Francesco al termine dell’udienza generale di questa mattina in piazza San Pietro.
“A molti la vecchiaia fa paura. La considerano una sorta di malattia con la quale è meglio evitare ogni tipo di contatto. È la ‘cultura dello scarto’. Ma, in realtà, una lunga vita – così insegna la Scrittura – è una benedizione, e i vecchi non sono reietti dai quali prendere le distanze, bensì segni viventi della benevolenza di Dio che elargisce la vita in abbondanza”.
A poco più di un mese dal X Incontro mondiale, la riflessione di p. Marco Vianelli, direttore della Pastorale familiare della Cei. “Partire da qui per rimettersi in gioco e ricostruire relazioni”
«Di fronte alla pazzia della guerra, continuiamo, per favore, a pregare ogni giorno il Rosario per la pace. E preghiamo per i responsabili delle Nazioni, perché non perdano “il fiuto della gente”, che vuole la pace e sa bene che le armi non la portano, mai». Sono le parole di Papa Francesco dopo il Regina Caeli.
Siamo ormai abituati a sentire le parole di Papa Francesco, i suoi appelli contro la guerra. La gentilezza e la fermezza, in alcuni casi, con la quale si rivolge ai suoi interlocutori non fa più notizia. Eppure ogni volta ci sorprende la sua franchezza.
"Questa guerra, crudele e insensata come ogni guerra, minaccia il mondo intero, e non può non interpellare la coscienza di ogni cristiano e di ciascuna Chiesa". Sono le parole di papa Francesco che oggi ha ricevuto i partecipanti all'assemblea del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani
Una guerra che “minaccia il mondo intero, e non può non interpellare la coscienza di ogni cristiano e di ciascuna Chiesa”. Così il Papa, ricevendo in udienza i partecipanti alla sessione plenaria del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, ha definito la guerra in Ucraina.