Con le sue parole Francesco ha accarezzato i cuori di questi ospiti speciali. Per metà musulmani come la bambina che lo ha preso per mano a accompagnato a tavola. Padre Vittorio Viola, direttore della Caritas: "Per tutti è stata un'occasione di consolazione: c'erano persone cui la vita ha inferto ferite molto profonde e per esse è stata un balsamo la visita di Francesco"
Papa Francesco
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La suora di clausura, come la Chiesa, è chiamata a essere «esperta in umanità». È la «strada» delineata da papa Francesco nel suo intervento pronunciato - interamente a braccio - davanti alle monache di clausura nella basilica di Santa Chiara. (testo integrale)
Ascoltare, camminare, annunciare. Queste le tre parole che Papa Francesco ha consegnato oggi pomeriggio alla diocesi di Assisi incontrando, nella cattedrale di San Rufino, i sacerdoti, le persone di vita consacrata e i laici impegnati nei consigli pastorali.
"Da questa Città della Pace, ripeto con la forza e la mitezza dell'amore: rispettiamo la creazione, non siamo strumenti di distruzione". Dal cuore di Assisi, a pochi passi dalla tomba di San Francesco, durante la Messa, Papa Bergoglio ha nuovamente lanciato un appello per la pace tra i popoli. "Cessino i conflitti armati che insanguinano la terra -- ha detto con forza il Pontefice -- tacciano le armi e dovunque l'odio ceda il posto all'amore, l'offesa al perdono e la discordia all'unione. Sentiamo il grido di coloro che piangono, soffrono e muoiono a causa della violenza, del terrorismo o della guerra, in Terra Santa, in Siria, nell'intero Medio Oriente, nel mondo".
La città del Poverello ha abbracciato l'uomo venuto dalla fine del mondo. Papa Bergoglio ha scelto il 4 ottobre, festa di San Francesco, per recarsi in pellegrinaggio ad Assisi, sin dalle prime ore dell'alba popolata da migliaia di pellegrini in festa. La lunga e intensa giornata del Pontefice è iniziata tra i bambini disabili e ammalati ospiti dell'Istituto Serafico. Come San Francesco "si è spogliato di se stesso e si è rivestito di Cristo", amando "tutti, specialmente i più poveri e abbandonati", così il Pontefice ha voluto, ancora una volta, manifestare la sua vicinanza a quanti oggi sono "vittime della cultura dello scarto".
I testi integrali dei discorsi preparati da Papa Francesco per la visita ad Assisi del 4 ottobre 2013 e le parole pronunciate a braccio nei singoli incontri.
"Il cristiano non può vivere con lo spirito del mondo", possiamo fare un cristianesimo senza croce e Gesù, ma diventeremmo "cristiani di pasticceria". Prosegue a ritmi serrati la giornata ad Assisi di Papa Francesco, che dopo una visita privata al santuario di San Damiano, si è recato al Vescovado per incontrare i poveri assistiti dalla Caritas. Qui il Pontefice ha lasciato, ancora una volta, il discorso previsto per parlare a braccio. Tra i suoi pensieri ha trovato anzitutto posto la commozione, il rammarico e il dolore per l'ennesima tragedia consumatasi ieri al largo di Lampedusa. "Oggi è un giorno di pianto", ha detto, per tutte quelle persone morte mentre erano in fuga dalla schiavitù.
«Un giovane senza lavoro è una persona senza prospettive, senza speranza e senza dignità». Lo ha detto monsignor Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia e presidente della Conferenza episcopale umbra, salutando il Papa durante la Messa nel piazzale della basilica di san Francesco.
«Pace e bene a tutti!». Con questo saluto francescano il Papa ha ringraziato tutti i fedeli «per essere venuti qui, in questa piazza, carica di storia e di fede, a pregare insieme». «Oggi anch'io, come tanti pellegrini - ha detto nell'omelia della Messa celebrata nel piazzale della basilica di San Francesco - sono venuto per rendere lode al Padre di tutto ciò che ha voluto rivelare a uno di questi piccoli di cui ci parla il Vangelo: Francesco, figlio di un ricco commerciante di Assisi».
«Oggi è un giorno di pianto: queste cose le fa lo spirito del mondo». Con queste parole il Papa, nel suo secondo discorso ad Assisi, ha ricordato la tragedia di Lampedusa.