Accoglienza, festa, missione, sono per Papa Francesco le parole che emergono dall'esperienza del suo viaggio in Brasile e dalla Giornata della Gioventù di Rio del Janeiro, nel bilancio che ha voluto fare questa mattina all'udienza generale, la prima dopo la conclusione della Gmg, davanti a quasi 100 mila fedeli.
Ricordando il grande cuore dei brasiliani nell'accoglienza dei giovani in famiglia e nelle parrocchie, il Papa ha sottolineato che così nascono legami che rimangono, e che fanno crescere la Chiesa in tutto il mondo, "come una rete di vere amicizie in Gesù Cristo, una rete che mentre ti prende ti libera".
Papa Francesco
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Oggi all'udienza generale il Papa ha detto: «Sabato prossimo vivremo insieme una speciale giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, in Medio Oriente, e nel mondo intero. Rinnovo l'invito a tutta la Chiesa a vivere intensamente questo giorno, e, sin d'ora, esprimo riconoscenza agli altri fratelli cristiani, ai fratelli delle altre religioni e agli uomini e donne di buona volontà che vorranno unirsi, nei luoghi e nei modi loro propri, a questo momento. Esorto in particolare i fedeli romani e i pellegrini a partecipare alla veglia di preghiera, qui, in Piazza San Pietro alle ore 19.00, per invocare dal Signore il grande dono della pace. Si alzi forte in tutta la terra il grido della pace!»
All'udienza di oggi, in piazza San Pietro, papa Francesco ha ricordato il suo recente viaggio in Brasile per la Giornata della gioventù e ha invitato a partecipare alla giornata di preghiera e digiuno per la pace in Siria.
Anche le Comunità islamiche presenti in Italia aderiscono alla giornata di preghiera e di digiuno indetta da Papa Francesco per la pace in Siria «invitando la nostra Comunità ad affiancare i cristiani cattolici con la preghiera e l'invocazione a Colui che è Pace affinché conceda la pace e la giustizia a quel popolo martoriato e offeso».
Dio è la luce che ci salva dalle tenebre, ha notato il Papa nell'omelia della messa del mattino di oggi, martedì 3 settembre 2013.
«Gesù non ha bisogno di un esercito per scacciare via i demoni, non ha bisogno della superbia, non ha bisogno della forza, dell'orgoglio». Lo ha detto il Papa, che nella messa celebrata oggi a Santa Marta ha messo l'accento sulla distinzione tra la «luce tranquilla» di Gesù che parla al nostro cuore e la luce del mondo, una «luce artificiale» che ci rende superbi e orgogliosi. L'identità cristiana è «un'identità della luce non delle tenebre».
I disabili e gli ammalati, i poveri, il clero, i consacrati e i membri dei consigli pastorali, i giovani umbri. Queste alcune delle tappe della visita pastorale che Papa Francesco compirà ad Assisi il prossimo 4 ottobre.
Alla vigilia della festa ebraica di Rosh haShana, il Capodanno Ebraico, Papa Francesco ha augurato agli ebrei di tutto il mondo un sereno anno 5774, ha chiesto di incrementare un maggiore dialogo tra le comunità religiose del mondo e di opporsi al fondamentalismo in ogni fede.
Il Gran mufti di Siria, Ahmad Badreddin Hassou, leader spirituale dell'Islam sunnita nel Paese, è «profondamente colpito» dall'appello del Papa per la pace, pronunciato ieri all'Angelus, e «ha espresso il desiderio di essere presente in San Pietro per la veglia di preghiera per la pace in Siria», annunciata dal Papa per il 7 settembre.
Nella sua vita terrena Gesù ha affrontato le lodi ma anche la maldicenza. Un fenomeno, quest'ultimo, che riguarda tutti noi. Lo ha sottolineato papa Francesco nell'omelia della messa del mattino di lunedì 2 settembre, nella cappella del Santa Marta.