Gesù è lo sposo della Chiesa e l'essenza del cristianesimo è un atteggiamento positivo e di gioia. Lo ha ribadito Papa Francesco nell'omelia della messa del mattino di oggi venerdì 6 settembre 2013.
Papa Francesco
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La missione è l'elemento centrale della Chiesa. Lo ha sottolineato Papa Francesco nell'omelia della messa del mattino di giovedì 5 settembre. «Sempre il Signore quando viene nella nostra vita, quando passa nel nostro cuore, ti dice una parola, ci dice una parola e anche questa promessa: "Vai avanti -- la parola -- coraggio, non temere, perché tu farai questo!" E' un invito alla missione, un invito all'inseguimento di Lui».
Sabato 7 settembre alle 18.30, in piazza S. Pietro, verrà letto il testo dell'Angelus con cui domenica scorsa il Papa ha convocato la Giornata di preghiera e digiuno per la pace in Siria, in Medio Oriente e nel mondo intero. Alle 19 in punto, inizierà la Veglia per la pace in piazza S. Pietro, di cui oggi padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede, ha diffuso il programma dettagliato.
«I leader degli Stati del G20 non rimangano inerti di fronte ai drammi che vive già da troppo tempo la cara popolazione siriana e che rischiano di portare nuove sofferenze ad una regione tanto provata e bisognosa di pace». È l'esortazione contenuta nella lettera inviata ieri dal Papa al presidente Russo Vladimir Putin, in occasione del G20, nel quale Papa Francesco rivolge «un sentito appello perché aiutino a trovare vie per superare le diverse contrapposizioni e abbandonino ogni vana pretesa di una soluzione militare».
Nel cammino ecumenico è «importante guardare con fiducia ai passi compiuti superando pregiudizi e chiusure, che fanno parte di quella ‘cultura dello scontro', che è fonte di divisione e lasciando spazio alla ‘cultura dell'incontro', che ci educa alla comprensione reciproca e a operare per l'unità». Lo ha detto il Papa a Sua Santità Moran Baselios Marthoma Paulose II, Catholilos del'Oriente e metropolita della Chiesa ortodossa sira malankarese, ricevuto oggi in udienza.
L'importanza del dialogo, nell'ecumenismo come nella vita sociale, è stato sottolineato da Papa Francesco nel saluto rivolto a Sua Santità Moran Baselios Marthoma Paulose II, Catholicos dell'Oriente e Metropolita della Chiesa ortodossa-sira malankarese. Papa Francesco ha ricordato i passi avanti in 30 anni di dialogo ecumenico. Ed ha sottolineato quanto sia importante guardare con fiducia ai passi compiuti superando pregiudizi e chiusure, che fanno parte di quella "cultura dello scontro", che è fonte di divisione e lasciando spazio alla "cultura dell'incontro", che ci educa alla comprensione reciproca e a operare per l'unità.
Mercoledì 28 agosto Papa Francesco, durante l’omelia della Messa celebrata nella Basilica dei Santi Trifone e Agostino in Campo Marzio in occasione dell’inizio del Capitolo generale degli Agostiniani, ha esordito ricordando le celebri parole di Sant’Agostino: «Ci hai fatti per Te e inquieto è il nostro cuore finché non riposa in te» e si è chiesto quali inquietudini ci invita a suscitare e a mantenere nella nostra vita questo grande uomo e santo.
«L'ossequio a Cristo, la preghiera e la missione». Sono i tre elementi che possono guidare i Carmelitani «nella realizzazione piena» della loro «vocazione che è la salita al monte della perfezione»: lo ha scritto Papa Francesco in un messaggio a padre Fernando Millán Romeral, priore generale dell'Ordine dei Fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, in occasione del Capitolo generale dei Carmelitani che si celebra nel mese di settembre.
Significative adesioni all'invito del Papa per il digiuno e la preghiera da parte di esponenti di spicco delle altre confessioni cristiane, dai mondi musulmano, ebraico e buddista. Saranno in tanti sabato 7 settembre a rispondere al suo appello. Anche in Toscana tutte le Diocesi hanno organizzato veglie di preghiera.
Accoglienza, festa, missione, sono per Papa Francesco le parole che emergono dall'esperienza del suo viaggio in Brasile e dalla Giornata della Gioventù di Rio del Janeiro, nel bilancio che ha voluto fare questa mattina all'udienza generale, la prima dopo la conclusione della Gmg, davanti a quasi 100 mila fedeli.
Ricordando il grande cuore dei brasiliani nell'accoglienza dei giovani in famiglia e nelle parrocchie, il Papa ha sottolineato che così nascono legami che rimangono, e che fanno crescere la Chiesa in tutto il mondo, "come una rete di vere amicizie in Gesù Cristo, una rete che mentre ti prende ti libera".