Nella consueta Messa celebrata al mattino nella cappella del S. Marta, Francesco ha invitato i cristiani a chiedere a Dio la grazia di un cuore che sappia amare e non si lasci sviare da tesori inutili.
Papa Francesco
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«Vorrei ringraziare ciascuno di voi per il vostro servizio che mi aiuta nella sollecitudine per tutte le Chiese, in quel ministero di unità che è centrale per il Successore di Pietro. Voi mi rappresentate nelle Chiese sparse in tutto il mondo e presso i Governi, ma vedervi oggi così numerosi mi dà anche il senso della cattolicità della Chiesa, del suo respiro universale». Lo ha detto, stamattina, Papa Francesco, ricevendo in udienza i rappresentanti pontifici.
Le vere ricchezze hanno a che fare con la fede in Dio presente nella storia attraverso Gesù. Lo ha spiegato il Papa nell'omelia della messa del mattino di venerdì 21 giugno 2013.
Un appello «ai responsabili dei popoli e degli organismi internazionali, ai credenti di ogni religione e agli uomini e donne di buona volontà» perché «si ponga fine ad ogni dolore, ad ogni violenza, ad ogni discriminazione religiosa, culturale e sociale» è stato lanciato oggi da Papa Francesco nel corso dell'udienza ai superiori e collaboratori della Congregazione per le Chiese Orientali e ai membri delle Agenzie che compongono la Roaco (Riunione Opere Aiuto Chiese Orientali) che oggi ha chiuso la sua 86ª assemblea.
Pace per il Medio Oriente. È l'invocazione di Papa Francesco, che ha parlato tra l'altro della situazione della Siria e dei profughi, nel discorso ai partecipanti all'Assemblea dell'Opera di Aiuto alle Chiese orientali (Roaco), che si conclude in Vaticano. A noi credenti è chiesta la preghiera costante e fiduciosa perché il Signore conceda la sospirata pace, unita alla condivisione e alla solidarietà concreta. Si deve porre fine ad ogni dolore, ad ogni violenza, ad ogni discriminazione religiosa, culturale e sociale. Lo scontro che semina morte, ha chiesto il Papa, lasci spazio all'incontro e alla riconciliazione che porta vita.
Si può e si deve fare qualcosa di più per dare vigore all'azione internazionale a favore dei poveri e la crisi attuale non può essere un alibi per non agire presto e bene. Lo ha detto Papa Francesco, ricevendo in udienza i partecipanti alla 38esima conferenza della Fao. La persona e la dignità umana, ha insistito il Papa, sono i pilastri su cui costruire regole condivise e strutture che, superando il pragmatismo o il solo dato tecnico, siano in grado di eliminare le divisioni e colmare i divari esistenti.
«Credo che il senso del nostro incontro sia di condividere l'idea che si può e si deve fare qualcosa di più per dare vigore all'azione internazionale a favore dei poveri, animati non solo di buona volontà o, quel che è peggio, da promesse che sovente non sono state mantenute»: lo ha detto oggi Papa Francesco, ricevendo in udienza i partecipanti alla 38ª Conferenza dell'organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (Fao).
La preghiera «non è una cosa magica»: quando preghiamo, diciamo «Padre», ma per dirlo dobbiamo essere in pace con i nostri fratelli. Lo ha detto il Papa, nell'omelia della Messa di stamattina a Casa Santa Marta, incentrata sulla preghiera del Padre Nostro.
Gesù ci insegna a pregare e a dire "padre". Lo ha spiegato Papa Francesco nell'omelia della messa del mattino di oggi giovedì 20 giugno 2013.
Sabato 8 giugno Papa Francesco ha inviato un videomessaggio alla manifestazione, promossa a Milano dal movimento del Rinnovamento nello Spirito Santo, dal titolo «10 piazze per 10 comandamenti».