Religiosi

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Suor Irma Odete Francisca, 65 anni, religiosa della congregazione delle Francescane di Siessen, è stata uccisa ieri, 24 luglio, al Centro di riabilitazione per tossicodipendenti «La Estrella» dell'opera «Fazenda da Esperança» che si trova nella città di Guaratinguetá, nello stato di Sao Paulo. 

«L’Italia, l’Europa e il mondo in questi due secoli sono molto cambiati, ma l’anima dei giovani non lo è: anche oggi i ragazzi e le ragazze sono aperti alla vita e all’incontro con Dio e con gli altri, ma ce ne sono tanti a rischio di scoraggiamento, di anemia spirituale, di emarginazione». Con questa osservazione inizia la lettera che Papa Francesco ha rivolto ai salesiani, nel bicentenario della nascita di san Giovanni Bosco.

"Chi è chiamato da Dio non si vanta, non va in cerca di riconoscimenti né di applausi effimeri, non sente di esser salito di categoria e non tratta gli altri come se fosse su un piedistallo". È la raccomandazione che Papa Francesco ha rivolto a sacerdoti, religiosi, religiose, seminaristi e movimenti cattolici, in occasione dei vespri nella cattedrale di Asuncion. Come in un'armonia, i discepoli di Cristo dovrebbero collaborare con fecondità, perché profondamente consonanti con lo Spirito Santo, contrastando le sterili divisioni.

Una vera festa della fede al Coliseo Don Bosco di Santa Cruz, dove Papa Francesco ha incontrato i sacerdoti, religiosi, religiose e seminaristi. L'eco gioioso di canti e preghiere e le testimonianze hanno introdotto il discorso del Pontefice, che è partito dall'episodio evangelico del grido del cieco mendicante. Una richiesta di aiuto che suscita diverse reazioni nei discepoli e che Papa Bergoglio ha messo a fuoco nel nostro mondo contemporaneo. Come nelle Sacre Scritture c'è chi passa oltre, anche oggi c'è chi considera "naturale il dolore" e si è assuefatto all'ingiustizia, uomini e donne con "un cuore blindato", incapaci di provare stupore, che passano e ripassano come in una spiritualità dello zapping.

«Fratelli, è davvero tempo di mettersi in cammino! Talvolta ci paralizza la paura del nuovo, dell’imprevisto. La strada è lunga e forse superiore alle nostre forze; perciò affrontiamola scalzi, come la Madre Teresa, perché questo ci assicura che non cammineremo da soli». È un passaggio del Documento conclusivo del 91° Capitolo generale dell’Odine dei Carmelitani scalzi, svoltosi dal 2 al 24 maggio ad Avila nel quinto centenario della nascita di santa Teresa.

«Come religiosi, siete chiamati ad essere misericordiosi. Si tratta anzitutto di vivere in profonda comunione con Dio nella preghiera, nella meditazione della Sacra Scrittura, nella celebrazione dell’Eucaristia, perché tutta la nostra vita sia un cammino di crescita nella misericordia di Dio». Lo ha detto oggi Papa Francesco, ricevendo i Dehoniani, in occasione del Capitolo generale.

La comunità dei Canonici Premostratensi, che oltre trent’anni fa aveva permesso di riaprire l’antica abbazia, ha annunciato la partenza per la Francia. La diocesi si sta impegnando per mantenere  una presenza religiosa. Un luogo che in questi anni è diventato punto di riferimento come centro di spiritualità e per la cura del canto Gregoriano.

Se sarete sempre più una congregazione “in uscita” realizzerete la vostra vocazione di portatori di misericordia, di riconciliazione e di pace. Cosi Papa Francesco si è rivolto ai duecento partecipanti al capitolo generale dell’Ordine dei Frati Minori, ricevuti in Vaticano, ai quali ha ricordato due tratti essenziali della loro identità: la minorità e la fraternità. Minorità è essere piccoli davanti a Dio e fraternità è essere solidali nella misericordia e nell’aiuto reciproco. Seguendo la Regola di san Francesco che invita i suoi frati a non litigare e non giudicare gli altri, restando miti, modesti e umili.