Il Papa si è affacciato ieri per il Regina coeli con quattro dei dieci sacerdoti, ordinati poco prima in basilica, dalla finestra del Palazzo apostolico. E ha chiesto loro: «Salutate la gente!». Il saluto e l'incoraggiamento all'associazione Meter che combatte la pedofilia.
Sacerdoti
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Il sì dei dieci nuovi sacerdoti che con la vita hanno risposto alla chiamata di Dio è risuonato nella Basilica Vaticana, dove Papa Francesco ha presieduto la messa per la loro ordinazione. Tra di essi sette italiani, un peruviano, un messicano e un giovane proveniente dall’Azerbaijan, formatisi in vari seminari e di età compresa tra i 26 e i 38 anni. “Gli eletti dal Signore”: li ha definiti il Papa nell’omelia, chiamati “non per fare carriera” ma per compiere un servizio, partecipi così della missione di Cristo. Nelle varie aggiunte a braccio, Francesco ha chiesto di leggere e meditare la Parola di Dio, di dispensarla con gioia.
Ricevendo la comunità del Pontificio Seminario Campano di Posillipo Papa Francesco ha invitato a fuggire la «tentazione del formalismo e del clericalismo» e ad «essere esperti nell’arte del discernimento», mettendo in guardia dalla tentazione del denaro.
“In mezzo a tanti profeti di distruzione e condanna, voi siate una forza positiva, siate luce e sale di questa società, siate il locomotore che traina il treno in avanti”. E’ la missione che Papa Francesco ha affidato ai sacerdoti, ai consacrati e ai seminaristi della Chiesa copto-cattolica, nell’ultima tappa del suo viaggio in Egitto. In 1500 lo hanno atteso nel campo sportivo del seminario maggiore patriarcale di San Leone Magno a Maadi, nella periferia sud del Cairo, dove la maggior parte di loro si è formata o si sta formando, cuore della Chiesa cattolica in Egitto.
Parole di incoraggiamento al «piccolo gregge cattolico in Egitto, il lievito che Dio prepara per questa Terra benedetta», nell’incontro con clero, seminaristi, religiosi e religiose, radunati nel seminario maggiore copto di al Maadi. Ma anche l’elenco di sette tentazioni da sconfiggere (testo integrale).
«Il ricorso all’inganno per attirare alla conversione, utilizzando mezzi impropri per catturare il consenso, e la falsificazione del messaggio evangelico, mitigandone le esigenze e oscurandone l’autenticità». Queste, secondo il cardinale arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori, le due «possibili derive» da cui i presbiteri devono guardarsi.
Un sacerdote ci scrive lamentandosi per la pubblicazione sul settimanale cartaceo di una lettera in cui, commentando un articolo di don Giovanni Martini, si invitava i preti a dire meno «litanie» e a fare «più chilometri a piedi».
Quando il sacerdote predica l’omelia – «breve, se possibile» – lo fa «con la gioia che tocca il cuore della sua gente mediante la Parola con cui il Signore ha toccato lui nella sua preghiera». Lo ha detto il Papa, nell’omelia della Messa Crismale, in cui si è soffermato sulle caratteristiche del «lieto annuncio», «perla preziosa del Vangelo», che «contiene qualcosa che riassume in sé tutto il resto: la gioia del Vangelo».
Dal 2014 al 2015 il numero dei cattolici battezzati nel mondo è passato da 1.272 milioni a 1.285 milioni, che rappresentano il 17,7% della popolazione totale. Il dato emerge dall’Annuarium Statisticum Ecclesiae 2015, curato dall’Ufficio centrale di statistica della Chiesa e in distribuzione in questi giorni nelle librerie.
Intervista a padre Hans Zollner, presidente del Centre for Child protection dellaGregoriana e membro della Pontificia Commissione per la protezione dei minori, sulla prima Conferenza europea su formazione del clero e prevenzione degli abusi sui minori che si è svolta a Firenze il 31 marzo e 1 aprile.