Cultura & Società

ARTE, AL VIA IL RESTAURO DEL CROCIFISSO DELLA CAPPELLA MAGGIORE DI SANTA CROCE A FIRENZE

Prende avvio nella cappella Maggiore di Santa Croce un ultimo importante cantiere: quello per il restauro del grande Crocifisso ligneo trecentesco attribuito al Maestro di Figline e che sovrasta il polittico dell’altar maggiore. L’intervento affiancherà, per un anno, la fase conclusiva del recupero conservativo dell’intera cappella. Quello del Maestro di Figline è uno dei grandi crocifissi presenti in Santa Croce: con quello di Cimabue, di Donatello, di Niccolò Gerini, di Lippo di Benivieni ed insieme ad altre opere dipinte raffiguranti la Passione e la morte di Cristo, caratterizza questa Basilica intorno al tema della croce, tema di tanto valore e significato nel pensiero francescano. Questo intervento si aggiunge così al grande progetto di restauro degli affreschi di Agnolo Gaddi, nella cappella Maggiore – restauro che ha avuto inizio nel 2005 e la cui conclusione è prevista nel 2010 – e delle grandi vetrate istoriate.La Fondazione Friends of Florence sponsorizzerà integralmente tutte le spese dell’intervento: il restauro, la realizzazione del nuovo ancoraggio per la movimentazione, i rilievi e le indagini scientifiche che saranno realizzati nel corso del restauro. Il costo previsto di tutta l’operazione è di 162 mila euro. Il restauro, che avrà inizio nel gennaio 2009, verrà eseguito in loco, in un’area compartimentata sulla platea del terzo piano del ponteggio realizzato per il restauro dei dipinti murali: un ponteggio progettato fin dal 2004 in modo da consentire la futura movimentazione della croce e la sua collocazione in piano per le operazioni di restauro.L’intervento prevede anche la realizzazione di una struttura di sollevamento meccanico per facilitare le operazioni di monitoraggio e di manutenzione che dovranno essere svolte; a fine restauro la croce lignea verrà fermata su un supporto metallico agganciato ad una catena: sistema già realizzato per il crocifisso di Giotto in Santa Maria Novella.La direzione tecnico scientifica sarà a cura della Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, diretta da Cristina Acidini, con la direzione scientifica di Brunella Teodori. In considerazione dell’importanza della preziosa opera trecentesca, per il suo restauro è stata richiesta la consulenza dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Il dipinto sarà restaurato dai restauratori Muriel Vervat (superficie dipinta) e Roberto Buda (supporto). (cs)