Cultura & Società

Un toscano sogna di cantare a Sanremo con le parole del Papa

«Ama e dimentica» è sì una canzone, ma soprattutto ad oggi è una sorpresa che ha fatto subito il giro del mondo. Il cantautore lucchese Stefano Picchi, con il via libero di Papa Francesco e dei suoi collaboratori in Vaticano, ha messo in musica alcune parole già pronunciate da Bergoglio in varie occasioni e in vari documenti. Non era mai successa una cosa simile.

La particolarità di questo progetto viene evidenziata anche dalla lunga gestazione, quasi tre anni (dal 2013 a quest’anno). Ma alla fine la canzone, una «preghiera pop per la pace» come la definisce Picchi, è nata, ed è già pronta per la diffusione in tre lingue: italiano, inglese e spagnolo. Ma prima c’è il Festival di Sanremo 2017. Picchi infatti si è proposto con «Ama e dimentica»; ora tocca a Carlo Conti e al suo staff decidere se accettare o no questa candidatura, per l’edizione  che si svolgerà dal 7 all’11 febbraio 2017. Il verdetto ci sarà lunedì 12 dicembre. Se venisse accettato per Stefano Picchi si tratterebbe della seconda volta sul palco dell’Ariston. Già nel 2004, scoperto da Tony Renis, si piazzò al settimo posto del Festival con «Generale kamikaze», una canzone sul tema della pace. Stesso tema per questa nuova canzone che però, e non è cosa di poco conto, questa volta usa le parole di Papa Francesco.

Raggiungiamo Stefano Picchi al telefono, tra un impegno e l’altro.

Stefano, come è nata l’idea di scrivere una canzone con le parole di papa Francesco?

«Fin dal 2013, l’anno della sua elezione, sono rimasto colpito dalle parole di papa Francesco e anche dal suo modo di comunicare. È rivoluzionario anche nella comunicazione. Trovai subito un fascino particolare in questa sua tecnica semplice ma profonda, diretta e comprensibile per tutti. Di conseguenza, proprio nel 2013, ho preso carta e penna, come si faceva una volta, e gli ho scritto: “Caro Papa Francesco, mi chiamo Stefano Picchi e faccio il cantautore…”».

Quindi ti proponesti subito?

«Certo, con molta emozione, e proposi subito di poter usare alcuni suoi testi con la mia musica».

Non succede tutti i giorni, hai subito ricevuto risposta?

«Diciamo che si è messa in moto la macchina. Il tutto è stato valutato dagli uffici preposti, anche per la fattibilità, perché una cosa del genere non è mai stata fatta».

Papa Francesco lo hai incontrato?

«Sì, quando il progetto si è definito e quando tutto era pronto, ho chiesto di poterlo incontrare. E questo è avvenuto il mese scorso, mercoledì 9 novembre, in piazza S. Pietro, sui gradini della Basilica, a margine dell’udienza pubblica. È stato tutto semplice, informale e molto suggestivo».

La canzone che è nata da questo progetto si intitola «Ama e dimentica». Qual è il suo messaggio?

«È un messaggio di pace universale, trasversale, di convivenza e rispetto. Si tratta di una canzone di musica leggera, pop. Ma è anche una preghiera. Ecco la definisco una preghiera-pop. Tutti abbiamo bisogno di pregare e che lo si possa fare anche cantando una canzone leggera è un filo conduttore che può unire un sacco di persone».

Sei già stato a Sanremo nel 2004 con «Generale kamikaze», affrontando un tema di attualità molto forte. Ora questa nuova canzone. Nel tuo percorso artistico che significato ha?

«”Generale  kamikaze” era già una canzone di pace. Parla di un uomo che rifiuta di rispondere alla violenza con la violenza. Rifiutando quest’uomo salva se stesso e anche altre persone. “Ama e dimentica” è una canzone, se possibile, ancora più universale. Ci vedo continuità perché fa parte di me, della mia sensibilità. Ma in fondo della pace, come di pregare, ne abbiamo bisogno tutti».

Sei in attesa di sapere se con questa nuova canzone parteciperai al Festival di Sanremo 2017. Ma una canzone del genere, con nel testo le parole di un Papa, avrà un respiro più ampio, no?

«Un passo alla volta. Intanto il 12 dicembre Carlo Conti svelerà i nomi dei partecipanti al Festival. Ora posso solo dire che già la stampa estera sta dedicando grande attenzione a questo progetto. Mi hanno cercato un po’ da tutto il mondo. Spero possa essere ascoltata e cantata da più persone possibile, in tutto il mondo. Però, ora, pensiamo al Festival di Sanremo. Un passo alla volta, dai».

In bocca al lupo Stefano!

«Viva il lupo! In troppi si augurano che crepi. Viva la vita!».

Da Lucca a Sanremo: nel 2004 fu settimo

Stefano Picchi, nato a Lucca 42 anni fa, inizia a studiare pianoforte a dieci anni. Già a tredici compone le sue prime vere e proprie canzoni e le sperimenta con un piccolo gruppo di amici. Nel 1992 si iscrive al Conservatorio «Luigi Boccherini» di Lucca come oboista e studia lo strumento per cinque anni. Nel 2001 arriva in finale al Festival di S. Marino con «Ciao Charlie», un brano dedicato al celebre disegnatore Charles M. Schulz.

Nel 2004 si aggiudica il 7° posto al Festival di Sanremo con «generale kamikaze» e poi nel luglio dello stesso anno al «Lucca Summer Festival» collabora con una grande artista della musica internazionale: Alicia Keys.

L’anno successivo viene invitato personalmente da Claudio Baglioni a partecipare alla rassegna «Oscià», dove Stefano presenta le sue canzoni accompagnato al pianoforte dallo stesso Baglioni e reinterpreta un famoso successo del grande artista romano.

Negli anni poi collabora con Patty Pravo, con i Gipsy King e tanti altri. Nel 2012 omaggia Marco Simoncelli, campione di motociclismo scomparso il 23 ottobre 2011, con il singolo inedito «Marco piega a mille all’ora» balzando nei primi posti delle canzoni più cliccate su Youtube. I proventi economici del brano sono stati destinati dall’artista toscano alla fondazione «MarcoSimoncelli 58 onlus», con il beneplacito della famiglia del giovane campione scomparso tragicamente sul circuito di Sepang.

Nel 2013 fonda con tre amici l’associazione «Andare Oltre Si Può» un progetto artistico e solidale con finalità benefiche per sostenere l’associazione «Down Lucca». Nel mese di novembre, sempre del 2013, è ospite fisso in un tour europeo di Massimo Ranieri. All’attivo due album pubblicati: «Pensieri Sospesi» del 2005 che contiene «Generale kamikaze» e del 2008 è il secondo album «Il muro delle rose».