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Agesc, CdO e Fidae: Legge stabilità, passi piccoli ma importanti verso vera parità scolastica

«Le associazioni AGeSC, CdO Opere Educative e Fidae, esprimono pieno apprezzamento per quanto, in Legge di Stabilità 2017, si sta profilando a favore di una effettiva parità scolastica e della libertà di scelta educativa. Al di là dei risultati, che seppur significativi appaiono ancora insufficienti ad assicurare una reale parità tra scuola statale e non statale e una effettiva libertà di scelta per le famiglie, è certamente positivo il fatto che si stia operando su diversi fronti, approntando un pacchetto di provvedimenti che operano sinergicamente verso la rimozione di ingiuste discriminazioni», così un comunicato congiunto firmato dai tre presidenti Roberto Gontero (AGeSC), Marco Masi (Cdo Opere Educative) e Virginia Kaladich (Fidae).

«È stato raddoppiato – si legge nella nota – il contributo sulla disabilità che passa da 12 a 24 milioni; viene creato un nuovo fondo di 50 milioni destinato alle scuole materne; aumentano –sebbene con eccessiva lentezza e in misura ancora poco significativa- le detrazioni fiscali per le famiglie, che passeranno progressivamente dagli attuali 400 euro (76 di detrazione) a 800 euro (152 di detrazione) nel 2019».

Inoltre, sottolineano i tre presidenti: «grazie ad alcuni emendamenti approvati in commissione, le scuole paritarie riceveranno i contributi statali entro il 31 ottobre, i fondi per l’alternanza scuola lavoro saranno disponibili anche per le paritarie, così come, finalmente, saranno aperti anche ai progetti di queste ultime i fondi Pon». In aggiunta, chi deciderà di sostenere le scuole statali o paritarie con lo strumento dello School Bonus verserà la donazione direttamente all’istituto e non più al Miur, una modifica procedurale che «dovrebbe permettere a tutte le scuole di attirare un maggior numero di benefattori». «Sul tema della parità scolastica – concludono Gontero, Masi e Kaladich – pare profilarsi progressivamente una svolta di natura culturale, che potrebbe finalmente allineare il nostro paese agli altri paesi europei. Il cammino è senz’altro ancora lungo, ma la direzione imboccata pare essere quella giusta. Esprimiamo pertanto un vivo ringraziamento a quanti, in Parlamento e nel Governo, si sono impegnati per permettere i passi avanti che si stanno realizzando».