Italia

Famiglie Numerose: le nostre proposte al Parlamento per un fisco «family-friendly»

«Le famiglie italiane – commenta il direttore dell’osservatorio politico Anfn Alessandro Soprana – perdono potere di acquisto alla nascita di ogni figlio. In particolare, la possibilità che famiglie con tre o più figli minori entrino nella fascia di povertà relativa – secondo quanto rivela l’Istat – cresce a dismisura. Per cambiare rotta servono incisivi interventi correttivi».

Ecco quali.

1-      Reddito minimo familiare a carico – Il reddito minimo per considerare il familiare a carico è oggi fissato in 2840,51 euro. È un tetto fermo al 1986 quando, per fare due esempi, la stipendio di base di un impiegato oscillava tra  6 e i 7,8 milioni di lire all’anno (pari a 3120/3720 euro/l’anno) ed il gasolio costava 624 lire/litro (pari a 0,32 euro). Il tetto, allora fissato in 5,5 milioni di lire, è stato tradotto in euro, ma mai aggiornato. La proposta di Anfn: portiamo questo tetto a 8000 euro, adeguandolo al limite di reddito esonerato per il lavoro dipendente o assimilati. La cifra – secondo la proposta dell’osservatorio nazionale –  dovrebbe essere aggiornata ogni tre anni.

2-      Incapienti – Migliaia di famiglie, disponendo di un reddito basso e di molti figli, non riescono a beneficiare nemmeno di tutte le detrazioni per familiari a carico, perché superiori all’imposta lorda diminuita delle detrazioni per redditi da lavoro dipendente.  A questo vorrebbe porre fine la proposta di Anfn:  riconoscere un credito da corrispondere ai cosiddetti incapienti.

3-      Detrazione per affitti figli studenti universitari – Oggi le famiglie, quando fanno la denuncia dei redditi, possono detrarre le spese di affitto sostenute dai figli studenti universitari fuori sede. Ma possono farlo solo se il loro ragazzo abita fuori dalla provincia di origine e ad almeno 100 km da casa. La normativa  penalizza, in particolare, quelle famiglie che abitano nei piccoli paesi, da cui non è facile raggiungere le città. La proposta di Anfn: ridurre a 60 km la distanza minima tra la sede universitaria e l’abitazione per poter usufruire della detrazione delle spese di affitto.

4-      Aumento assegni nucleo familiare – L’Italia è tra i Paesi europei con gli assegni familiari di importo più basso. La proposta di Anfn: per le famiglie con tre o più figli, la misura degli assegni familiari sia aumentata del 15%.

5-      Carta famiglia nazionale – La proposta dell’osservatorio politico delle Famiglie numerose: «una carta famiglia nazionale per permettere alle coppie con almeno tre figli a carico fino a 26 anni di età di usufruire di sconti sull’acquisto di beni e servizi o a riduzioni di tariffe, da concordare con soggetti pubblici e privati che aderiscono all’iniziativa. La carta dovrà essere emessa dai singoli comuni, che attesteranno lo status della famiglia previsto al momento del rilascio; la carta dovrà avere durata biennale dalla data di emissione».

6         e 7 – Biglietto famiglie ed abbonamento famiglia – La carta famiglia dovrebbe essere funzionale alla creazione di uno o più Gaf (Gruppi di acquisto famigliare) o Gas (Gruppi di acquisto solidale) e all’istituzione di biglietti ed abbonamenti famiglia per genitori con più figli di età fino a 26 anni. Biglietti ed abbonamenti per usufruire di mezzi pubblici, musei, cinema, teatri, spettacoli, eventi sportivi, servizi turistici ed alberghieri, parchi divertimenti, strutture ricreative.

8-      Tari – Le attuali tariffe sui rifiuti penalizzano le famiglie con tre e più figli. Da qui la necessità di prevedere a livello locale dei correttivi che vadano oltre l’Isee. Tutto questo a partire da una considerazione: «le famiglie con tre e più figli – commenta Alfredo Caltabiano, consigliere nazionale Anfn e coordinatore della commissione fisco del Forum nazionale delle associazioni per i diritti della famiglia – rappresentano un esempio virtuoso nella produzione dei rifiuti, in quanto il consumo pro-capite risulta inferiore a quello di un single o di una coppia senza figli: questo perché vengono prevalentemente utilizzate confezioni-famiglia, quindi con minore dispersione di imballaggi e gli eventuali avanzi vengono più facilmente riciclati all’interno della famiglia.

9 – Tasi – L’associazione chiede di prevedere una detrazione di 50 euro per ciascun figlio di età non superiore ai ventisei anni, purché egli abiti abitualmente ed abbia la residenza anagrafica nella stessa casa occupata dai genitori.

10 –  Contributi figurativi per le madri – Contributi figurativi per chi genera ed alleva figli. Sono già previsti in Austria, Germania, Regno Unito ed in altri Paesi. «Una donna lavoratrice e madre – osserva Carlo Dionedi(osservatorio Anfn) – ha fatto sacrifici superiori a qualunque altra donna lavoratrice, ma non madre. Di più: ha donato al Paese il futuro. Per questo riteniamo che sia importante e doveroso riconoscere tre anni di contributi figurativi ai fini pensionistici per ogni figlio messo al mondo». La misura potrebbe coinvolgere, in un primo anno sperimentale, le madri con quattro o più figli, per poi scendere a quelle che hanno tre.