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MANIFESTAZIONE PER I CRISTIANI PERSEGUITATI, DA BAGHDAD IL «GRAZIE» DI MONS. WARDUNI

“In nome di tutti i perseguitati per la fede vi dico grazie. Vi chiediamo di sensibilizzare il mondo politico, religioso e tutta l’opinione pubblica sulla sorte dei cristiani perseguitati e continuare a farlo anche in futuro”. A poche ore dall’inizio della “Manifestazione nazionale contro l’esodo e la persecuzione dei cristiani in Medio Oriente, per la libertà religiosa nel mondo”, promossa stasera, a Roma, accogliendo una proposta del vice direttore del Corriere della sera, Magdi Allam, arriva il plauso e il “grazie” di mons. Shlemon Warduni, vescovo caldeo ausiliare di Baghdad. Raggiunto telefonicamente dal Sir il presule ha ricordato la “tragica condizione” in cui versano i cristiani nel paese: “E’ in corso un terribile attacco alla cristianità che tutto il mondo deve conoscere. Noi non vogliamo lo scontro ma contribuire alla costruzione del Paese, lavorare per la pace e la sicurezza di tutti gli iracheni, qualunque sia la loro religione o etnia. Oggi paghiamo la colpa di essere cristiani”.  Essere cristiani, ha spiegato, il presule “significa essere costretti a pagare la tassa di protezione, a cedere le nostre figlie a musulmani, a lasciare le nostre case. Due giorni fa una famiglia cristiana di quattro persone è stata sterminata, ad un’altra sono state sfondate le porte della casa perché degli estremisti se ne volevano appropriare. E non dimentichiamo i sacerdoti uccisi, quelli, oltre 10, rapiti e rilasciati dietro il pagamento di riscatti esosi. Tutto questo si chiama persecuzione”. “Fanatismo e terrorismo – ha aggiunto mons. Warduni – sono contro la libertà e la democrazia. Quello che chiediamo sono solo i nostri diritti. I nostri giovani, le nostre famiglie, i nostri sacerdoti hanno paura e stanno lasciando il Paese. Il Signore ci ha detto di essere luce e sale del mondo ma quello che i cristiani stanno subendo, non solo in Iraq, rischia di spegnere questa luce e disperdere questo sale. La proposta di istituire un osservatorio sulla libertà religiosa nel mondo è una notizia molto positiva per tutti i perseguitati e specialmente per i cristiani in Medio Oriente. Non dimentichiamo poi che in Iraq ci sono anche molti musulmani che vengono perseguitati da fanatici e da terroristi. A nome di tutti i perseguitati per la fede vi dico grazie e continuate a pregare. Da parte nostra offriamo tutte le nostre sofferenze anche per voi”.

“Tutto quello che può servire per mantenere alta l’attenzione sulla situazione, grave, in cui versa la minoranza cristiana in Medio Oriente in generale è gradito”. Così il Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa, si è espresso sulla manifestazione di stasera. “Per quanto riguarda i cristiani di Terra Santa – ha dichiarato al Sir il Custode – non si può parlare di persecuzione ma sicuramente di difficoltà. Il problema per la presenza cristiana c’è ed è reale, e qualsiasi iniziativa tesa a farlo conoscere è utile”. Tuttavia, ha aggiunto, “sarebbe bene evitare qualsiasi strumentalizzazione politica”. L’opera di sensibilizzazione che può nascere da queste manifestazioni, per padre Pizzaballa, non potrà che rafforzare “l’impegno non nuovo, almeno per la Chiesa, che da lunghissimo tempo si sta prodigando per le minoranze cristiane in ogni parte del mondo. La Chiesa non è esperta in marketing, e magari non riesce a far conoscere quello che fa a favore dei cristiani, ma, come si dice, è una grande esperta di umanità ed è sempre stata vicina ai suoi figli in difficoltà e perseguitati”.

Sir