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SANITÀ: MONS. BETORI (CEI), «MODIFICHE AL WELFARE SENZA COLPIRE I PIÙ DEBOLI»

“La legge 833 del 1978 istituì il servizio sanitario nazionale dando significativa attuazione, in Italia, al tema del diritto alla salute”: lo ha detto stamane a Roma, presso l’Istituto Superiore di Sanità, l’arcivescovo eletto di Firenze e segretario generale uscente della CEI, mons. Giuseppe Betori, relatore di apertura al convegno “Quale welfare per la salute? Prevenzione e programmazione in sanità a trent’anni dalla legge 833/78”, promosso congiuntamente da CEI e Istituto di Sanità. Betori ha sottolineato come “da allora ad oggi la riforma del servizio sanitario nazionale e i cambiamenti dello scenario sociale ed economico nel frattempo intervenuti, hanno portato a modificare progressivamente il sistema del welfare. Si tratta quindi di chiedersi come apportare oggi queste modifiche, senza colpire le persone più deboli e le zone in maggiore difficoltà economiche”. Secondo mons. Betori “il rischio in cui non bisogna ricadere è di smantellare le garanzie sociali fino a dover offrire come dono di carità ciò che è dovuto a titolo di giustizia”. Ha poi concluso ribadendo l’importanza “di una cultura della vita e della famiglia come le uniche rispettose della verità dell’uomo” e richiamando “la testimonianza delle istituzioni sanitarie cattoliche e della pastorale della salute che possono offrire il loro contributo al rinnovamento dei servizi sanitari”.Sir