Italia

Terremoto: Renzi: riportare tutto come prima. Errani, decreto entro 3 ottobre, risarcimenti chiari

Nella conferenza stampa a Palazzo Chigi, insieme ai governatori delle regioni interessate dal sisma, Renzi ha riconosciuto che «ci sono stati in prima fila gli amministratori, ben coordinati dal lavoro straordinario delle regioni: il vostro lavoro – ha detto – è stato ispirato al principio di unità e cooperazione istituzionale che sempre deve caratterizzare il nostro Paese». «Il mio primo pensiero – ha proseguito Renzi – va alle vittime, alle famiglie, ai sopravvissuti e a chi cerca di ricominciare a vivere sapendo che nulla sarà più come prima». Ora, anche se «i riflettori si abbassano questo non toglie niente al loro dolore e nostro dovere di farci carico alle sofferenze». Poi una promessa: «Tutto ciò che serve per le scuole va messo e sarà fuori dai limiti del patto di stabilità, ci sarà massima disponibilità nella legge di bilancio», perché «sulle scuole non si scherza». Da qui un appello ai sindaci, «anche quelli fuori dal cratere sismico: mettete subito i soldi per progettare interventi che aiuteranno la sicurezza dei nostri figli a scuola».

Da parte sua il commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani ha annunciato che «Il decreto, che sarà approvato dal consiglio dei ministri non oltre il 2 o 3 ottobre proporrà, e questa è una scelta importante, un meccanismo chiaro di riconoscimento pieno dei danni del terremoto e dunque non ci troveremo in una situazione nella quale ogni anno dovremo discutere le quote per il risarcimento».

Nella ricostruzione – ha poi sottolineato Errani – ci sarà «un salto di qualità». Si punta a ricostruire case antisismiche e mettere in sicurezza le scuole per assicurare che con «un sisma da 6.0 non ci sia il crollo così che i cittadini di quei comuni non rischino più la vita». La ricostruzione post terremoto si muove con «3 scelte strategiche in piena intesa governo, regioni, enti locali». E spiega: «Ricostruire tutto rispettando l’identità le comunità e i luoghi, riattivando l’economia e lavoro perché’ il nostro primo problema è ricostruire tutto e fare in modo che le persone ci siano a abbiano una prospettiva futura». Per questo si lavora per «rilanciare economia anche nella fase temporanea, delocalizzando negozi e imprese che non debbono andare via».

«Non deporteremo le persone», ha poi sottolineato il commissario straordinario per la ricostruzione, invitando tutti a convincere le persone con «aiuto e sostegno. Aiutateci a convincere le persone, a far capire il percorso poi fateci tutte le critiche che volete», ha concluso rivolgendosi alla stampa.