Lettere in redazione

Il bullismo e le colpe degli adulti

Caro Direttore,credo che le cause principali del bullismo nelle scuole siano la disgregazione della famiglia e la decadenza dei valori. Finora era la Chiesa ad educare i giovani alla solidarietà, al rispetto dei genitori e del prossimo e alla distinzione del bene dal male, ma si sta facendo di tutto per staccare i giovani dalla religione gettando fango sulla Chiesa. C’è in atto da parte di alcuni organi di stampa una campagna sistematica per screditare la Chiesa e per emarginare l’ora di religione nelle scuole. Penso a giornalisti come Augias, Scalfari e tantri altri. Noi cattolici dovremmo essere più solleciti a controbattere con la nostra stampa e i nostri mezzi di comunicazione, ma anche scrivendo alle redazioni dei giornali, partecipare ai forum su internet ecc. Insomma un po’ più di coraggio non guasterebbe!Loris Bianchiindirizzo email Caro Direttore,negli ultini tempi le cronache ci hanno riferito di episodi di bullismo e di violenza sessuale tra gli adolescenti. Qualcuno si è meravigliato come alcuni di questi hanno descritto, senza alcun pudore, le loro bravate, ma se la tv trasmette in continuazione films e fiction dove la violenza e le scene erotiche sono all’ordine del giorno c’è poco da meravigliarsi se i ragazzi sono convinti di fare cose normali. Chi si è battuto contro la censura e per la libertà di espressione dovrebbe fare qualcheriflessione.Fernando Cabildoindirizzo email L’argomento è stato affrontato sul n. 42 di Toscanaoggi con vari commenti ed anche con una riflessione sull’influenza della Tv nel comportamento dei giovani. Ma soprattutto si è dato spazio ad un’inchiesta che la Casa editrice D’Anna, da sempre impegnata nel mondo della scuola e attenta alle problematiche degli studenti, ha commissionato al sociologo Renato Mannheimer sul fenomeno del bullismo nelle scuole italiane. E da quest’inchiesta, che ha coinvolto 1.000 ragazzi dai 14 ai 18 anni, emerge tutto un sommerso di violenza verso i più deboli che caratterizza fasce ampie del mondo giovanile.Anche l’affettività e la sessualità vengono spesso vissute all’insegna della violenza-dominio, che diventa spettacolo da filmare, quasi un trofeo da mostrare e anche da commercializzare.C’è davvero da preoccuparsi, pur nella consapevolezza che questi comportamenti non coinvolgono certo tutti i giovani.Le soluzioni, che in queste occasioni si sprecano, non sono mai facili: certo chiamano in causa gli adulti e le varie agenzie educative, principalmente famiglia e scuola che non possono non chiedersi se non abbiano delle responsabilità in quest’esplodere di violenza, che evidenzia alla radice una crisi nei processi educativi. A questo proposito mi sembra illuminante e impegnativo quanto scrive Paola Bignardi in un recente libro dal titolo «Esiste ancora il laicato?»«I giovani crescono in una grande solitudine. La paura di educare si traduce in indifferenza a tutto; la libertà viene tradotta nella neutralità di fronte ai valori e i giovani non trovano più oggi chi indichi loro quali sono i sentieri di ciò che vale e di ciò che non vale; di ciò che libera e di ciò che manipola; di ciò che realizza e di ciò che svuota».

Bulli «giustificati» in classe

Se i comportamenti dei ragazzi chiamano in causa gli adulti