Lettere in redazione

Uno spazio contro le piccole truffe quotidiane

Mi lagno della mancanza di etica e di onestà di tante persone che propugnano contratti o vendite a indifesi cittadini della lunghezza di otto o più pagine fitte fitte, che si leggono a malapena con gli occhiali e lente di ingrandimento. Poi hai firmato! È vero è stato sottoscritto un contratto dove il venditore ti ha proposto, ti ha garantito, ha spergiurato che c’erano le giuste garanzie, un lauto guadagno o risparmio: senza specificare «per le sue tasche…».

Quando reclami ti viene detto: «si ma sa i venditori sono così…». Una volta si insegnava, in famiglia e a scuola che l’onestà era la prima virtù. Oggi si insegna che l’importante è avere denaro in tasca e non come l’hai ottenuto.

Ritengo che sia il momento per «Toscana Oggi» di istituire uno spazio di istruzioni per i suoi lettori per proteggerli dalle varie piccole o grandi «truffe» cui sono sottoposti giornalmente dai vari «venditori» sia di contratti telefonici, sia di vendita di rotocalchi, sia di sottoscrizione immaginifiche e non ultimi dei nuovi prodotti bancari del tipo «bond argentini», «for you», Cirio, Parmalat ed altri.

Il piccolo e medio contribuente pizzicato dal fisco si vede accendere un’ipoteca o il fermo macchina per i propri debiti da tassazione ed è obbligato a saldare l’intera cifra con gli interessi fino all’ultimo centesimo. La solita Italia piccola piccola con due pesi e due misure: i poveri saldano l’intero, i grandi dai calciatori, i tenori e non ultimi i campioni del nostro motociclismo sconti del 70% sul dovuto e magari un servizio televisivo con la stretta di mano del ministro di turno.

Ed ancora: solo nel nostro paese poteva accadere che l’AD di Alitalia, avendo portato sull’orlo del fallimento la compagnia di bandiera fosse liquidato fino all’ultimo centesimo con una buona uscita astronomica (da vergognarsi solo a scriverla). La meritocrazia non è nel DNA di questo paese ma perseguire la presa in giro dei contribuenti è il segno che manca negli italiani lo spirito critico per leggere quello che ci stanno propinando i nostri governanti.

«Lei mi dirà che una rubrica di questa natura sarà poco seguita, forse, ma qualcuno deve iniziare a formare spirito critico: l’ignoranza del non sapere ha portato alla rovina tante famiglie del nostro paese ed il «libero mercato» è un mercato senza regole che sta strangolando la nostra società e non solo quella.

Carlo RossiTerricciola (Pi)

Tutti gli esempi che fa in questa lettera, dai contratti truffa, ai maxi-sconti su tasse evase per i personaggi dello sport e dello spettacolo, sono purtroppo reali. E forse il cittadino medio se ne scandalizza anche poco. Magari sognando di poter fare il «furbo» a sua volta. Da parte nostra cerchiamo di tener desta l’attenzione su questi temi, anche se non abbiamo una rubrica apposita. Ma ci possiamo pensare…

Claudio Turrini