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Israele: Patriarca Latino Twal condanna atti vandalici contro cristiani

A poco meno di due settimane dall'arrivo di Papa Francesco in Terra Santa sale la preoccupazione della Chiesa cattolica locale a causa dei recenti atti di vandalismo contro cristiani, musulmani e drusi da parte di estremisti, radicali di destra ed ebrei ultraortodossi che si firmano con la sigla «Price tag» ovvero «Il prezzo da pagare».

Un aumento di provocazioni che adesso rischia di «avvelenare – come detto ieri sera dal Patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal, nel corso di una conferenza stampa tenuta ad Haifa – l’atmosfera di coesistenza e cooperazione» e di «colpire gravemente l’immagine dello Stato di Israele all’estero. Un affronto alla democrazia, regime nel quale Israele afferma di vivere». «Il governo di Israele – ha affermato Twal – deve preoccuparsi. Queste azioni sollevano solo le condanne dai leader israeliani ma portano a pochi arresti». Nella conferenza stampa Twal si è detto anche incoraggiato «dal fatto che il ministro della Giustizia Tzipi Livni ha tenuto una riunione di emergenza per la lotta a questo vandalismo senza senso» e dalle parole del ministro della Difesa israeliano, Moshe Yaalon, che ha promesso «tolleranza zero» contro le violenze estremiste definite «terrorismo puro e semplice».

Ma fin quando alle parole non seguiranno i fatti, ha precisato il Patriarca latino di Gerusalemme, «restiamo scettici». Scetticismo verso il reale impegno del Governo a perseguire in termini di legge i gruppi responsabili dei vandalismi, definiti dalle istituzioni israeliane «associazioni illegali». Per il Patriarca Twal, tuttavia, la soluzione del problema non si può ricondurre solo a una questione di «legge e ordine» ma va letta anche attraverso la lente dell’educazione: «Si tratta di sapere come educhiamo i nostri figli, che cosa apprendono su coloro che hanno una religione, nazionalità o identità etnica diversa dalla loro, cosa imparano in ambienti in cui si generano giovani che commettono atti di odio e soprattutto. Preghiamo – ha concluso – affinché il governo agisca con giustizia».