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Calcio, sentenza choc

FIORENTINA, PROVINCIA REALIZZA VIDEO SU TORTI ARBITRALI FIRENZE, 18 LUGLIO – Un video di 12 minuti intitolato “Fiorenza ferita” in cui un Dante Alighieri tridimensionale illustra i torti arbitrali, almeno una trentina, subiti dalla Fiorentina nel campionato 2004-05. Lo ha realizzato la Provincia di Firenze per contestare la sentenza della Caf. “Abbiamo deciso di mostrare quello che il giudice Ruperto non ha voluto vedere – ha spiegato il presidente della Provincia Matteo Renzi, affiancato dall’assessore comunale allo sport Eugenio Giani – Nessuno qui chiede amnistie ma solo verifica dei fatti e processi veri, non show. E al ministro Melandri rispondo che in un paese democratico le sentenze si rispettano ma anche si commentano”.

Il video è stato realizzato grazie ad alcuni sponsor e scorrerà, sotto lo sguardo di turisti e cittadini, su uno schermo installato all’ingresso di Palazzo Medici Riccardi, sede della Provincia. A breve sarà visibile anche sul sito www.florence.tv. Nel video si vede Dante illustrare gli episodi salienti delle gare incriminate, quelle con Bologna, Milan, Chievo, Atalanta ma anche i torti arbitrali subiti in altre partite dello stesso campionato, contro Roma, Lazio, Sampdoria.

“Questa iniziativa non aizzerà ancor più la rabbia dei tifosi – ha aggiunto Renzi, ex arbitro di calcio – ma come un atto di amore verso la giustizia”. Lo stesso Renzi e Giani hanno condannato le manifestazioni di ieri dei tifosi viola: “Basta con le proteste di piazza, bisogna restare sereni e compatti” ha detto il primo. “Invitiamo la gente a rifiutare ogni forma di forzatura e violenza – ha detto Giani -, rischia di pesare sulla città e sulla società. Le istituzioni perseguiranno ogni strada a fianco della Fiorentina”. Oltre al Comune anche la Provincia è pronta a ricorrere al Tar. (ANSA).

SABATO 22 IL PROCESSO D’APPELLO“Il processo d’appello, dopo le sentenze della Caf, avrà inizio sabato mattina alle 9”. Lo ha rivelato il presidente della Corte federale, il professor Piero Sandulli, intervistato dai Raisport. “Non avverto pressioni dal mondo politico né di nessun altro genere – ha aggiunto – avverto comunque l’importanza di un verdetto e di un giudizio”. “Non sono d’accordo – ha aggiunto – con chi sostiene che, durante il procedimento della Caf, vi siano state limitazioni al diritto di difesa, bisogna piuttosto vedere quali strumenti abbiamo a disposizione. Io penso che tutto sia da ricondurre alla clausola compromissoria sottoscritta da ogni tesserato”. “Il ricorso al Tar? – conclude – Le sanzioni disciplinari non permettono alcun ricorso al Tar”. TIFOSI VIOLA BLOCCANO STAZIONE FERROVIARIAFIRENZE 17 LUGLIO. Le forze dell’ordine sono intervenute alle 22.30 alla stazione di Campo di Marte per far sgomberare i tifosi della Fiorentina che la stavano ancora occupando, dopo che i manifestanti avevano nuovamente bloccato tutti i binari. Non ci sono state comunque cariche e i manifestanti sono stati tutti fatti uscire dalla stazione. Quando polizia e carabinieri sono intervenuti c’erano ancora centinaia di tifosi. La questura spiega che non ci sono state cariche: i tifosi sarebbe stati spinti fuori con decisione. Ci sarebbero anche alcuni fermati. Il traffico ferroviario è ripreso alle 22.35, con il passaggio di un Eurostar. Le ferrovie spiegano comunque che ci vorranno ore per riassorbire tutti i disagi. Per aiutare i passeggeri bloccati sui treni fermati dalla protesta, Trenitalia ha organizzato una trentina di bus, un Eurostar per Milano fatto partire dalla stazione centrale, e distribuito acqua e viveri, mobilitando inoltre per l’assistenza 50 impiegati in più rispetto al consueto personale. Durante la protesta nella stazione, intorno alle 21.30, ai manifestanti era stato anche letto, attraverso gli altoparlanti dello scalo, per due volte, il comunicato diffuso in serata dalla Fiorentina con cui la società invitava i tifosi a tornare a casa e a non creare disagi. In precedenza la Fiorentina, con un comunicato diffuso in serata, aveva chiesto “a tutti i propri tifosi di rientrare nelle proprie case con calma e con serenità e di non creare disagi di nessun tipo. Crediamo che la civiltà e la correttezza che la tifoseria ha dimostrato fino ad oggi non vadano in nessun modo messi in discussione. Ribadiamo grande fiducia in tutte le istituzioni comprese quelle che si occupano delle questioni che ci riguardano e siamo sicuri che le nostre ragioni verranno ascoltate con attenzione e senso di giustizia. Vi chiediamo – concludeva la nota – di essere come noi fiduciosi e rispettosi. Vedrete che la verità presto ci verrà riconosciuta”.

Sempre lunedì sera i tifosi viola hanno anche invaso pacificamente il centro tecnico federale di Coverciano. Le forze dell’ordine hanno permesso loro l’ingresso e i sostenitori viola senza creare incidenti si sono radunati sul campo dove solitamente si allena la nazionale ed hanno formato la parola “Basta”, dopo aver tolto la bandiera della Figc.

LA RABBIA DI FIRENZE: SENTENZA INGIUSTAFIRENZE, 15 LUGLIO – Il giorno dopo la sentenza della Caf che ha mandato la Fiorentina in B con 12 punti di penalizzazione rabbia e delusione sono ancora fortissimi. Sia a Firenze che dentro la società viola. Ma al di là delle parole c’é adesso voglia di contestare e dare battaglia. Lo ribadisce il presidente onorario del club viola Diego Della Valle: “Ho trascorso la notte a leggere la sentenza – ha detto il patron della Fiorentina a Sky -, ero curioso di vedere che cosa c’era scritto e ho ritrovato tutte le perplessità riscontrate nelle precedenti carte. E’ mancato il tempo necessario per fare un processo per verificare tutto con le prove, è la prima volta che vedo una giustizia dividere il processo in base alle date delle coppe. Da certe intercettazioni telefoniche uno può capire tutto e il contrario di tutto. C’é un ‘teorema Palazzi’: la Fiorentina secondo lui è stata vessata e poi è andata da qualcuno chinando la testa. Queste cose non esistono e abbiamo voglia di spiegarlo a qualcuno”.

Intanto i legali viola sono al lavoro, impugneranno la sentenza e presenteranno ricorso alla Corte Federale. Se anche in appello i provvedimenti dovessero essere confermati allora la società si rivolgerà al Tar e lo stesso potrebbe fare il Comune di Firenze come fatto intendere dal sindaco Leonardo Domenici che ha partecipato a Firenze ad una riunione con dirigenti e avvocati del club viola. Via via saranno percorse tutte le strade possibili per dimostrare l’innocenza della Fiorentina e arrivare all’assoluzione piena.

Nell’attesa la città non accetta l’ennesima mazzata sulla sua squadra. Alza la voce il sindaco Domenici contro il commissario straordinario della Federcalcio Guido Rossi e il ministro dello sport Giovanna Melandri: “Sono sorpreso quando Rossi dice che chi ricorrerà al Tar non verrà ammesso al campionato e che è stato fatto un processo giusto. E’ stato negato il diritto delle difese a difendersi e da un processo ingiusto, che andrebbe rifatto, non poteva che venir fuori una sentenza ingiusta. E non concordo con il ministro Melandri per cui le sentenze non si commentano ma si rispettano. Qui non stiamo parlando della sentenza della Corte di cassazione di un grande processo, ma del primo grado della giustizia sportiva. Quindi la commento e pure la critico”.

Firenze ha ragione a ribellarsi, continua il sindaco, ma entro confini civili, bollando come “nemici dellà citta”, quel gruppo di tifosi che la notte scorsa, dopo il corteo spontaneo di circa 200 ultras viola, ha aggredito un fotografo, in precedenza rapinato di una macchina fotografica e ora ricoverato in prognosi riservata. Episodio condannato anche dal tifo organizzato che per lunedì, alle 17.30, sotto la curva Fiesole allo stadio Franchi, ha organizzato un maxi raduno.

Alla sentenza della Caf non ci sta neanche il presidente della Provincia Matteo Renzi che allestirà un maxi schermo nella sede di Palazzo Medici Riccardi, per trasmettere i torti arbitrali subiti dai viola nel 2004-05.

La squadra continua intanto la preparazione a Folgaria e domani giocherà la prima amichevole. Prandelli, anticipando il silenzio stampa, già stamani aveva disdetto la prevista conferenza-stampa. A parlare era stato invece il ds Corvino: “Non ci meritiamo quanto stiamo vivendo”, aveva spiegato, ribadendo che non sarà smantellato l’organico rafforzato per la Champions. E l’ulteriore conferma arriva dallo stesso Della Valle parlando di Toni: “Vengo da una famiglia dove quando si fanno i contratti si rispettano. Toni è un giocatore della Fiorentina e fino a prova contraria è qui che deve stare”.

Rammarico per quanto accaduto ad un fotografo aggredito la notte scorsa, è stato espresso dal prefetto di Firenze Andrea De Martino che ha anche manifestato la sua solidarietà. Il prefetto stamani ha espresso questi suoi sentimenti contattando direttamente alcuni rappresentanti della stampa. “Sono sicuro – ha detto il prefetto – che la tifoseria viola saprà prendere le distanze da questo brutto episodio che ha caratterizzato negativamente una manifestazione che fino ad allora si era svolta senza che ci fossero stati particolari momenti di tensione. Sono sicuro che la tifoseria farà prevalere la compostezza già dimostrata in precedenti occasioni”.

Fotografi e cameramen fiorentini diserteranno la manifestazione indetta per lunedì prossimo dai tifosi viola contro la sentenza della Caf. La decisione di non dare risalto all’evento con riprese televisive e fotografiche, spiegano, è stata presa in segno di protesta contro l’aggressione subita la notte scorsa da un fotografo che, per lavoro, stava seguendo il corteo improvvisato da circa 200 tifosi per le vie di Firenze. “Quello che è accaduto al nostro collega – afferma un portavoce dei fotografi e cameramen fiorentini – è un fatto molto grave. Era lì solo per fare il suo lavoro ed è stato prima derubato della macchina fotografica e poi picchiato selvaggiamente. Al nostro collega, ricoverato in queste ore in ospedale, auguriamo un pronta e completa guarigione”.

Solidarietà al fotografo ferito è stata espressa dal sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, e dall’Unione nazionale cronisti italiani e gruppo cronisti toscani. L’unione nazionale cronisti italiani e gruppo cronisti toscani ha stigmatizzato quanto accaduto come un “atto gravissimo” contro chi, “in prima fila, da sempre, è impegnato a testimoniare e documentare i più importanti fatti di cronaca”. (ANSA).

Una sentenza choc14 LUGLIO. Le anticipazioni pubblicate venerdì dalla “Gazzetta dello Sport” sono state tutte confermate. Al termine di un processo nel quale non si è mai entrati nel merito delle accuse, limitandosi ad ascoltare arringhe di avvocati, sono arrivate sentenze durissime per le quattro squadre di serie A coinvolte e per molti dei dirigenti e degli arbitri. Ecco nel dettaglio le sentenze lette dal presidente Ruperto, nella tarda serata di venerdì 14 luglio, con un paio d’ore di ritardo rispetto all’ora annunciata (IL DISPOSITIVO DELLA SENTENZA CAF (formato pdf – 360 kb)).

Juve retrocessa in serie B, 30 punti di penalizzazione, scudetto 2005 revocato e quello 2006 non assegnato.

Lazio retrocessa in B e 7 punti di penalizzazione.

Fiorentina in B e 12 punti di penalizzazione.

– Il Milan resta in A senza Champions e partirà da – 15 punti. Al Milan sono stati tolti 44 punti del campionato scorso.

– Cinque anni di inibizione con proposta di radiazione per Luciano Moggi, ex dg della Juventus, e per Antonio Giraudo, ex ad del club bianconero.

– Quattro anni e sei mesi di inibizione per Franco Carraro, ex presidente della Federcalcio.

– Quattro anni e sei mesi di inibizione per Massimo De Santis, arbitro di serie A.

– Un anno di inibizione per Adriano Galliani, ex presidente della Lega calcio e vicepresidente del Milan.

– Quattro anni di inibizione e 30 mila euro di multa per Diego Della Valle, azionista di maggioranza della Fiorentina, tre anni e sei mesi per Andrea Della Valle, presidente del club viola e per Sandro Mencucci, amministratore delegato.

– Tre anni e sei mesi di inibizione più una multa di 40.000 euro per Claudio Lotito, presidente della S.S. Lazio.

– Due anni e sei mesi di inibizione sono stati inflitti dalla commissione d’appello federale, all’ex designatore Luigi Pairetto e al presidente dell’Aia Tullio Lanese. La sentenza di primo grado del processo per illecito sportivo ha invece stabilito un difetto di giurisdizione per l’altro designtore di A e B, Paolo Bergamo.

– Cinque anni di inibizione sono stati inflitti all’ex vicepresidente della Figc, Innocenzo Mazzini, per illecito sportivo.

– Tre anni e sei mesi di inibizione sono stati inflitti a Leonardo Meani, dirigente del Milan addetto agli arbitri.

– Sono stati prosciolti dalla Commissione d’appello federale gli arbitri Paolo Bertini, Pasquale Rodomonti, Paolo Tagliavento, Gianluca Rocchi e Domenico Messina.

– Tre anni e sei mesi di inibizione sono invece stati inflitti a Paolo Dondarini. Tre mesi a Gianluca Paparesta.

– Ammonizione per Pietro Ingargiola.

Nonostante la penalizzazione di 44 punti nell’ultimo campionato, il Milan potrebbe comunque partecipare alla coppa Uefa nella prossima stagione. L’Italia ha infatti diritto a tre posti nella seconda competizione continentale e la penalizzazione porta il Milan da 88 a 44 punti in classifica proprio alle spalle dell’Empoli, che però ha già rinunciato alla licenza Uefa e quindi a partecipare alle coppe. I tre posti Uefa vengono infatti assegnati alla 5/a e alla 6/a classificata e alla squadra vincitrice della coppa Italia. L’Inter, che si è aggiudicata quest’ultimo trofeo, parteciperà alla Champions League, così come la Roma, finalista di coppa. In questo caso, l’ultimo posto Uefa viene assegnato alla 7/a squadra classificata che sarebbe appunto il Milan, a meno che nella sentenza della Caf non ci sia un’esplicita sanzione che vieti la partecipazione della squadra rossonera alle coppe.

Durissime le reazioni delle squadre condannate, a partire dalla Fiorentina, che la definisce una sentenza “profondamente ingiusta”. E’ quanto si afferma in una nota diffusa dalla società. “La Fiorentina – prosegue il comunicato – ribadisce anche in questa occasione la necessità di un nuovo corso nel mondo del calcio e la propria contrarietà ad ipotesi di amnistia o a colpi di spugna, ma con grande determinazione ribadisce anche la posizione critica nei confronti di un processo guidato dalla necessità di mantenere tempi e scadenze che, evidentemente, ha impedito un’analisi approfondita delle circostanze contestate. Per questo, per il rispetto della città, dei tifosi e della dignità delle persone coinvolte, la Fiorentina lotterà con ogni mezzo, ed in ogni sede competente, affinché venga accertato il reale andamento dei fatti e l’assoluta estraneità ad ogni ipotesi di illecito”.

“La sommarietà della decisione che va a penalizzare società e uomini non può trovare giustificazione nella fretta”. Così, in una nota, il presidente del Coni Firenze, Paolo Ignesti, commenta la sentenza della Caf sulla Fiorentina. “La giustizia dovrebbe essere basata sulla certezza e non sul sentito dire – continua Ignesti – e non dovrebbe mai mescolarsi alla politica o diventare una giustizia politica che ricerca qualche capro espiatorio per chiudere un vaso di Pandora di cui non troviamo più il coperchio”. “Sono profondamente deluso da questa prima sentenza e mi auguro che ci sia ancora margine per una decisione che ci ridia fiducia nel sistema della giustizia – conclude Ignesti -. Mi sento particolarmente vicino ai tifosi, a coloro che non hanno mai smesso di incitare la Fiorentina, in tutte le gare,anche in questa difficile sfida”.

“Credo che questa sia una sentenza non giusta per Firenze e per la Fiorentina”. E’ il primo commento di Leonardo Domenici, sindaco di Firenze. “Sono profondamente sconcertato per il fatto che, praticamente, la sentenza l’avevamo letta stamani sulla Gazzetta dello Sport. Questo è un problema che ho sollevato questa mattina – ha concluso Domenici – e che credo debba essere posto in sede politica e istituzionale perché, in nessun Paese civile, le sentenze si leggono sui giornali prima che vengano lette da un giudice. Questo, che si tratti di giustizia sportiva o ordinaria, non fa differenza”.

Domenici ha anche invitato i tifosi a mantenere la calma. “So che si annunciano iniziative di protesta, credo che in questo momento sia giusto esercitare il diritto di protesta da parte dei sostenitori della Fiorentina, ma credo che questa protesta sarà tanto più efficace e otterrà più risultati se rimarrà nei limiti della ragionevolezza”. Per Domenici, i tifosi dovranno “essere capaci di avere quello stesso autocontrollo che la città seppe esercitare in occasione del fallimento del 2002. La vicenda non è chiusa, teniamolo presente anche perché c’é il rischio di sbagliare la reazione”.

Circa duecento tifosi viola hanno bloccato per una mezz’ora viale dei Mille, vicino allo stadio fiorentino, dopo aver appreso le decisioni della Caf sulla Fiorentina. Urla e cori hanno accompagnato la protesta dei tifosi che, poco prima, avevano cercato di entrare alla stazione ferroviaria di Campo di Marte, sempre vicino allo stadio, non riuscendoci per la presenza della forze dell’ordine.

L’inchiestaSono passati 74 giorni dallo scoppio dello scandalo fino alla sentenza della Caf su ‘Calciopoli’. La Juventus ha fatto a tempo a vincere il suo 29/o scudetto e poi perdere questo e quello dello scorso anno. Il risultato è stato pesante anche per Fiorentina, Lazio e Milan, nonché per i dirigenti, da Moggi e Giraudo, fino a Carraro, Mazzini, i Della Valle e Lotito. Queste le tappe, in sintesi, di ‘calciopoli’, dall’indagine della Figc con le dimissioni di Franco Carraro fino alla sentenza di stasera.

2 maggio: la Federcalcio annuncia l’apertura di un’inchiesta legata ad intercettazioni in cui sono coinvolti personaggi di primo piano del calcio. I primi nomi ad apparire sono quelli del direttore generale e dell’amministratore della Juventus Luciano Moggi (poi iscritto nel registro degli indagati assieme al figlio Alessandro, presidente della Gea World) e Antonio Giraudo e del vicepresidente Figc Innocenzo Mazzini.

8 maggio: si dimette il presidente della Figc Franco Carraro. Gli subentra temporaneamente il vice, Giancarlo Abete.

10 maggio: emergono nuovi sviluppi. Si parla di nove squadre di serie A e B coinvolte, con oltre 50 indagati. Anche Mazzini si dimette.

12 maggio: i carabinieri perquisiscono gli uffici di Federcalcio ed Aia. Gli indagati sono 41, 19 le partite di A ed una di B; Juventus, Milan, Fiorentina e Lazio sono coinvolte.

13 maggio: la Figc ritira l’accredito mondiale a De Santis, ai guardalinee Ivaldi e Griselli ed agli ex designatori Bergamo e Pairetto.

14 maggio: la Juve conquista il 29/o scudetto. Moggi annuncia che lascia il calcio e il presidente dell’Aia Tullio Lanese si autosospende.

16 maggio: Guido Rossi è nominato Commissario della Figc.

19 maggio: si dimette Italo Pappa, capo Ufficio indagini della Figc.

23 maggio: Rossi nomina Francesco Saverio Borelli, ex procuratore di Milano, nuovo responsabile dell’Ufficio indagini.

27 maggio: gli atti delle inchieste passano a Borrelli che promette indagini in tempi brevi. Gli interrogatori in Figc partiranno il 5 giugno.

14 giugno: Rossi nomina Luigi Agnolin Commissario dell’Aia.

15 giugno: Cesare Ruperto viene nominato nuovo presidente della Caf. Ruperto, presidente emerito della Corte Costituzionale, prende il posto Cesare Martellino.

19 giugno: Borrelli conclude la prima parte dell’indagine su ‘calciopoli’. Il suo lavoro è racchiuso nella relazione di 190 pagine consegnate al procuratore federale Stefano Palazzi.

22 giugno: Juventus, Milan, Fiorentina e Lazio sono stati deferiti alla Caf dal procuratore federale Stefano Palazzi per violazione dell’articolo 1 e/o 6 del codice di giustizia sportiva.

29 giugno: nelle aule dello stadio Olimpico, davanti alla Caf presieduta da Cesare Ruperto, si apre il procedimento. Ed è subito stop con rinvio al 3 luglio per dare modo alle cinque società, (Lecce, Treviso, Messina, Bologna e Brescia) che hanno chiesto l’ammissione al processo come terzi interessati all’ eventuale ripescaggio in A, di studiare gli atti.

3 luglio: le difese partono all’attacco, sostenendo che le intercettazioni non sono utilizzabili perché non previste per i reati di cui si discute. Ma dopo sei ore di camera di consiglio la corte respinge gran parte delle eccezioni. Moggi, benché dimessosi, può essere giudicato, così come Diego Della Valle.

4 luglio: arrivano le richieste choc del pm Stefano Palazzi, ancor prima del dibattimento. L’accusa sollecita la serie C per la Juventus e -6 punti; la B da -15 per Fiorentina e Lazio e da -3 per il Milan; l’inibizione per 5 anni con richiesta di radiazione contro i principali imputati (da Moggi a Carraro, da Mazzini a Lanese); due anni per Galliani.

5 luglio: travolta dalla durezza delle accuse, la Juventus prova a limitare i danni e chiede una sorta di patteggiamento della pena. Di fronte alla prospettiva di finire (bene che vada) in C1, i suoi legali ammettono che “la pena accettabile sarebbe quella richiesta per gli altri club, ovvero la serie B con la penalizzazione”. Un’ ammissione che spiazza gli altri club. Diego della Valle definisce la Fiorentina “vittima di un sistema” che teneva sotto schiaffo il calcio. Ma che, aggiunge, non è bastato a far chinare la testa alla società.

6 luglio: è il giorno del ‘Milan-pride’. La mossa juventina ha rotto il patto sull’asse Milano-Torino. L’avvocato-tifoso Marco De Luca spinge sull’assoluta secondarietà dell’addetto agli arbitri Meani (“un precario”, lo definisce) e rivendica l’unicità rossonera: “La Juventus ha detto di essere cambiata. Noi siamo sempre uguali, gli stessi di ieri e speriamo anche di domani. Noi siamo orgogliosi di essere il Milan”.

7 luglio: Lazio e Fiorentina scelgono due strade molto diverse per difendersi. I legali della prima parlano a lungo per ribadirne l’estraneità, sostenendo che il presidente Lotito non ha mai contattato i designatori ma solo organi federali per chiedere arbitraggi giusti. Quelli del club viola, invece, rinunciano all’arringa e presentano una memoria scritta per chiedere l’assoluzione.

8 luglio: inizia la camera di consiglio. I giudici si dedicano a scrivere le sentenze del più impegnativo processo sportivo mai celebrato. Comincia l’attesa per i verdetti che riscriveranno classifiche e storia recente del calcio italiano. L’euforia per il Mondiale vinto in Germania il giorno dopo si mescola ai timori dei club coinvolti e dei loro tifosi.

14 luglio: emessa la sentenza.

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