Toscana

Alluvione, 60 milioni per i primi interventi a Grosseto

Almeno 50-60 milioni. E’ la stima dei lavori di somma urgenza, ovvero gli interventi con una corsia preferenziale e da far partire subito, che saranno realizzati nel grossetano, finito sott’acqua nei giorni scorsi per una pioggia quasi di un intero inverno scaricatasi a terra in poche ore, con fossi, fiumi e torrenti esondati che hanno allagato 550 chilometri quadrati di territorio. Tanti: e basta guardare la mappa della provincia, con intere aree retinate di blu, frane a macchia di leopardo e nove strade di grande viabilità ancora interrotte per rendersene conto.

La stima degli interventi necessari è stata fatta ieri pomeriggio a Grosseto. Il presidente della Regione Enrico Rossi era lì ed ha incontrato nel palazzo della Provincia, con il presidente Marras, gli amministratori di venti comuni colpiti dall’alluvione, assieme ai tecnici regionali del Genio e della Protezione civile così come la mattina aveva fatta con quelli di Massa Carrara.

L’elenco dettagliato delle opere da mettere a cantiere – argini, viabilità e ponti da ricostruire, ma anche interventi per impostare da subito un lavoro più ambizioso che ha come obiettivo la messa in sicurezza del territorio – sarà però stilato nei prossimi giorni e giovedì è stato per questo convocato un nuovo incontro. La situazione è infatti ancora in evoluzione. Giusto ieri mattina c’è stato il sopralluogo lungo l’Ombrone: a Steccaia è stata rilevata l’erosione ai piedi di un’argine per quattrocento metri, dovrà essere realizzata una scogliera a protezione e servirà forse un altro milione. Altre zone sono sotto l’acqua, cosicché i danni non possono essere compiutamente calcolati.

Il Parlamento sta modificando la legge di stabilità per mettere a disposizione delle regioni alluvionate 250 milioni euro e concedere poteri speciali ai presidenti. La Toscana di quei 250 milioni ne potrebbe avere 150. «Sono pochi» ripete Rossi, che rilancia al governo la proposta di un corposo stanziamento da 500-600 milioni in opere di prevenzione, magari prorogando per altri sei mesi l’accisa di solidarietà sui carburanti decisa dopo il sisma in Emilia Romagna. Solo in Toscana si contano infatti almeno 350 milioni di danni solo per le opere pubbliche e non meno di 150 alle imprese agricole. «Stiamo verificando come eventualmente anticipare le risorse ai Comuni, prima dell’approvazione della legge di stabilità» spiega il presidente. Altre verifiche riguardano la possibilità di accendere un mutuo per trovare ulteriori risorse.

Allo studio prestiti agevolati per le impreseMa la Regione si sta muovendo anche per aiutare le imprese a risollevarsi. «Stiamo mettendo a punto un pacchetto di aiuti assieme a Fidi Toscana e le banche, con cui spero di poter firmare un accordo entro la fine della prossima settimana». L’idea è quella di chiedere agli istituti di credito di mettere a disposizione prestiti per almeno 100 milioni, in prima battuta. I finanziamenti sarebbero garantiti all’80 per cento da Fidi Toscana, la finanziaria della Regione. Le imprese pagherebbero la prima rata dopo un anno e mezzo e la Regione si accollerebbe gli interessi per lo stesso periodo. «Nell’accordo che vogliamo firmare ci saranno anche tempi certi per l’istruttoria e la concessione del finanziamento – assicura Rossi -: 15 giorni per l’esame da parte di Fidi ed altrettanti per la risposta della banca». Un aiuto speciale per l’agricoltura Nell’incontro a Grosseto Rossi si è soffermato anche sui danni subiti dalle imprese agricole e dalle industrie agroalimentari, che hanno visto distrutto il raccolto di un anno e forse anche quello del prossimo. «Si tratta di una parte importante dell’agricoltura non solo toscana. Il problema è stato sottovalutato e in Parlamento non c’è sufficiente consapevolezza – dice – Il governo ne deve prendere atto. C’è bisogno di un intervento speciale per soccorrere oltre quattromila imprese e ne parlerò nei prossimi giorni con il ministro Catania».