Toscana

Inluenza aviaria, controlli a raffica in Toscana

Controlli a raffica sugli allevamenti avicoli industriali, controlli potenziati anche sugli allevamenti minori, i cosiddetti “rurali”, sorveglianza delle aree umide della Toscana interessate dai flussi migratori, e cioè la laguna di Orbetello, l’area di Montepulciano, Massacciuccoli. Così la Toscana si sta attrezzando per combattere un’eventuale epidemia di influenza aviaria. I circa 380 controlli effettuati fino a questo momento, hanno comunque rassicurato gli esperti, hanno dato esito negativo.

Il punto sulle strategie a livello regionale per prevenire e combattere l’influenza aviaria è stato fatto mercoledì 3 novembre in IV Commissione, presieduta da Fabio Roggiolani dei Verdi. Sono stati ascoltati il dirigente responsabile del settore sanità pubblica veterinaria dell’Area di coordinamento della sanità della Regione Andrea Leto, il responsabile dell’Istituto zooprofilattico di Firenze Giovanni Brajon, il presidente del Cda dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana Pier Luigi Marrucci. Quella di stamani è stata la seconda di una serie di audizioni volute dal presidente Roggiolani per avere il panorama completo dei problemi e delle politiche messe in campo per l’emergenza aviaria.

Come ha spiegato Brajon, anche in Toscana le possibili fonti per la trasmissione del virus dell’influenza aviaria sono rappresentate dalla migrazione di uccelli selvatici, dall’importazione illegale di volatili selvatici e di selvaggina, dagli allevamenti rurali che sfuggono al controllo sanitario e dalle aree ad alta densità di allevamento. Le specie selvatiche di uccelli che possono trasmettere il virus sono molteplici, si va dal germano reale, all’oca, al fischione, al gabbiano: in Toscana soprattutto il germano reale è presente in modo massiccio, in particolare nell’area costiera che va da Massacciuccoli a Orbetello. I rimedi individuati vanno, oltre alla diagnosi rapida, dalla vaccinazione agli abbattimenti in caso di focolai, alla formazione degli operatori per essere pronti a gestire un’eventuale epidemia, all’incremento dei controlli. Importantissima anche un’opera di informazione capillare di base, perché già da adesso, ha spiegato Brajon, i servizi “sono sottoposti a grandissima pressione per le segnalazioni continue di piccioni morti o casi simili, e rischiano di ingolfarsi”.

Nel dettaglio sono tre i capisaldi della strategia messa a punto dalla Regione, e contenuta in una delibera approvata dalla Giunta lunedì scorso. Al primo posto sta il rafforzamento dei controlli sugli allevamenti industriali, cioè quelli con almeno 250 capi, già previsti ed effettuati nel 2004 su disposizione ministeriale (alcune regioni italiane come Emilia Romagna e Lombardia, lo ricordiamo, sono già state colpite da un’epidemia di influenza aviaria nel periodo 1999-2001). Ancora, si è stabilito di fare nei prossimi tre mesi 150 controlli negli allevamenti rurali, con particolare attenzione a quelli vicino alle aree umide. I piccoli allevamenti messi in piedi dai contadini o da chi abita in campagna, con magari una decina di capi, in Toscana sono una vera e propria miriade: l’ultimo censimento, che però è in fase di completamento, ne indica oltre 33.000. Terzo punto, un piano di controllo per le aree umide dove passano le migrazioni di uccelli, in primo luogo Orbetello e Montepulciano. In caso di focolai, l’obiettivo è quello di circoscriverli al più presto e di garantire i rimborsi agli allevatori colpiti in tempi brevi. Tutto questo, ha sottolineato Andrea Leto, si accompagnerà a uno sforzo di comunicazione puntuale e di grande trasparenza: tutte le attività svolte dai servizi veterinari saranno visibili sul sito della Regione Toscana.

Ecco gli ultimi dati disponibili: al 25 ottobre scorso erano stati effettuati controlli in 368 allevamenti, di cui 281 in allevamenti rurali e 90 in mercati e fiere, 940 controlli alla distribuzione e 44 alla somministrazione. I sequestri effettuati sono stati 11, per un totale di 2391 chili di carne; 9 le infrazioni riscontrate, a cui hanno fatto seguito altrettante denunce. (cem)

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