Toscana

ROSSI, AL VIA TIROCINI RETRIBUITI PROGETTO UNICO IN ITALIA

(ASCA) – Tirocini retribuiti con 400 euro mensili, 200 assicurati dalla Regione Toscana e gli altri 200 (almeno) dai datori di lavoro. E’ questa la prima misura, unica nel suo genere in Italia, con cui si avvia il progetto regionale «Giovani Sì». L’iniziativa è stata presentata oggi dal presidente della Regione Enrico Rossi, che ha annunciato, entro l’anno, l’approvazione anche di una legge regionale per rendere la retribuzione dei tirocini obbligatoria. Le domande per svolgere i tirocini retribuiti, che partiranno dal 1* settembre, devono essere presentare dal prossimo 1* luglio. I tirocini sono riservati ai giovani tra i 18 e i 30 anni. La Regione per questa operazione ha stanziato 30 milioni in tre anni: dieci milioni l’anno (ma le risorse potranno anche aumentare) potranno coprire 50 mila mesi di stage. Dovrebbero essere 8 mila i giovani che ogni anno potranno beneficiarne. Il progetto, su cui è stato firmato un protocollo di intesa con le parti sociali, prevede anche una campagna di comunicazione, un sito internet e un numero verde. Si calcola che in tutta la regione i tirocinanti siano 15 mila, dei quali solo 3 mila percepiscono dei rimborsi. Se l’azienda, poi, alla fine del tirocinio, deciderà di assumere il giovane con un contratto a tempo indeterminato, avrà dalla Regione 8 mila euro. “I giovani toscani hanno diritto a tutta la nostra attenzione e a una vera speranza per il futuro – ha detto Rossi -. Solo puntando sui giovani il Paese può riscattarsi”. Rossi ha sottolineato che “questo è il primo pezzo del progetto «Giovani Si». I tempi difficili della crisi e dei tagli alla finanza pubblica non ci hanno scoraggiato, abbiamo trovato più di 300 milioni da investire in progetti per il lavoro, la formazione, la casa, la possibilità di fare impresa o di svolgere il servizio civile”. “L’onere del rimborso spese – ha precisato Rossi, in merito alla retribuzione di 400 euro – viene ripartito tra l’azienda e la Regione: una modalità ben diversa da quelle più utilizzate da altri soggetti pubblici, che non richiedono alle imprese di contribuire, di fatto deresponsabilizzandole. La Toscana ha deciso invece di agire finanziando i tirocini a patto che anche ciascun datore di lavoro faccia la sua parte. Il giovane, a sua volta, deve sentirsi responsabilizzato e nello stesso tempo titolare di un diritto”.